Italia e Estero

Stava stirando quando le hanno detto: «Hai ricevuto il Nobel»

La scrittrice bielorussa Svetlana Alexievich è stata insignita del premio Nobel per la letteratura
AA

La scrittrice bielorussa Svetlana Alexievich stava stirando quando le hanno annunciato che era stata insignita del premio Nobel per la letteratura. Lo fa sapere lei stessa in un'intervista alla tv svedese Svt.

«Qualcuno mi ha telefonato e mi ha dato questa notizia - ha detto l'autrice -, non me l'aspettavo, se n'era parlato molto ma io cercavo di tenere le distanze. Ero a casa e mi occupavo di cose semplici: stavo stirando. Vivo in un piccolo appartamento».

Arriva il prossimo novembre nelle librerie italiane La guerra non ha un volto di donna del Premio Nobel che racconta l'epopea delle donne sovietiche nella seconda guerra mondiale.
Pubblicato da Bompiani, il libro di 324 pagine, inedito in Italia, era uscito per la prima volta nel 1985 ed è stato
completamente riscritto dall'autrice per questa nuova edizione ampliata, reintegrando le ampie parti di testo su cui si era abbattuta la censura e aggiungendo nuovi materiali che non aveva potuto utilizzare a quel tempo.

Molte delle donne a cui da voce la Alexievich raccontano per la prima volta nella loro vita, il lato meno eroico della guerra, quello che viene generalmente omesso nei racconti dei veterani. Parlano dello sporco e del freddo, della fame e delle violenze sessuali, della paura e dell'ombra della morte sempre presente.

Durante la Seconda Guerra mondiale sono state circa un milione le donne che hanno combattuto nell'Armata Rossa, ma i loro destini non sono mai stati raccontati. La scrittrice Premio Nobel ha raccolto le memorie di centinaia di loro. Erano cecchini, guidavano camion o lavoravano negli ospedali da campo. Le loro non sono storie di guerra, né di combattimento, ma di uomini e donne in guerra. Cosa è successo loro? Come le ha cambiate? Di cosa avevano paura? Cosa ha significato per loro imparare a uccidere? Per Bompiani è uscito nel 2014 anche 'Tempo di seconda mano. La vita in Russia dopo il crollo del comunismo«.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato