Stamina: Vannoni dalla cella all'ospedale dopo fermo e convalida
Problemi di salute per Davide Vannoni. Il fondatore di Stamina, in carcere da alcuni giorni in un'inchiesta che lo vede indiziato di truffa e associazione per delinquere, è stato portato all'ospedale Maria Vittoria di Torino. «Nessun malore - precisa il suo avvocato, Liborio Cataliotti - ma una situazione che richiede una serie di accertamenti».
Vannoni non è in pericolo di vita, ma i sanitari dovranno sottoporlo a una lunga e laboriosa serie di analisi e di test. Per arrivare a un responso definitivo ci vorranno ancora parecchie ore. Sarebbero due i disturbi che affliggono Vannoni: uno riguarda i reni. L'avvocato, senza fornire alcun dettaglio, sottolinea che «le cause erano sopravvenute prima dell'arresto ed erano state segnalate e discusse anche durante l'udienza di convalida del fermo, il 28 aprile».
La direzione del carcere si è debitamente occupata del caso e, a quanto riferisce Cataliotti, i medici della struttura hanno deciso che era opportuno un ricovero. «Adesso bisognerà capire se può essere curato in regime inframurario o se dovrà continuare in ospedale. Vedremo».
Il fermo di Vannoni è del 26 aprile. I carabinieri del Nas lo hanno preso in consegna nella sua villa di Moncalieri (Torino) facendo così naufragare quello che, a giudicare dalle
intercettazioni, sembrava il progetto di partire per Santo Domingo.
L'inchiesta - successiva a quella che vede lo stesso Vannoni e vari medici del Civile di Brescia a processo per l'introduzione della cura nell'ospedale della Leonessa - riguarda l'allestimento della cura-Stamina in Georgia nel corso del 2016. Una cinquantina sono i pazienti che avrebbero pagato fino a 27mila euro per un viaggio della speranza nel Paese dell'ex Unione Sovietica. La Procura di Torino contesta soprattutto l'attività di «reclutamento» in Italia dei malati: Vannoni, però, nega di avervi partecipato e sottolinea che in Georgia il trattamento Stamina era «assolutamente legale».
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