Spread s'impenna a 280 punti, spia rossa sui conti
Una spia rossa che si accende sul cruscotto dei conti italiani proprio mentre il Governo è impegnato a disegnare la Legge di bilancio. È la spia dello spread, il differenziale di rendimento fra titoli di Stato italiani e tedeschi, salito ieri a quota 280 punti.
Ad accelerare le tensioni sui mercati internazionali è la crisi turca: ieri la Borsa di Istanbul ha perso un ulteriore 2,5%, intanto la svalutazione della lira apre prospettive negative anche per le aziende bresciane (le siderurgiche in particolare).
L'impatto della crisi turca (un «effetto contagio» secondo Carlo Cottarelli, direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici italiani) fa piombare la Borsa di Milano ai minimi dal luglio 2017. Certo anche lo spread della Spagna sale a 114, quello portoghese a 151, ma l'Italia mostra un rischio Paese che, sui numeri, vale il doppio. Non aiutano le indiscrezioni, riportate dall'agenzia Bloomberg e attribuite a una «fonte vicina ai colloqui», di «contatti con Mario Draghi» da parte del governo per far fronte ai rischi di mercato.
Voci accolte dalla Bce con un no comment. Draghi aveva ricevuto il ministro per gli Affari europei a Francoforte, ma a fine luglio. A seguito delle indiscrezioni, una fonte dell'esecutivo, sempre riportata dall'agenzia statunitense, riferisce che il ministro dell'Economia Giovanni Tria è «l'unico interlocutore» del governo con la Bce, e che qualsiasi voce su sue dimissioni è «priva di fondamento».
E mentre il vicepremier Di Maio sostiene che il Paese non è «ricattabile dai mercati» la politica è impegnata nel dibattito sulle voci di spesa della prossima Finanziaria. E delle relative coperture.
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