Italia e Estero

Spray al peperoncino a scuola, maxi emergenza per 33 studenti

L'episodio in un istituto di Pavia a meno di tre giorni dalla strage in discoteca causata dall'uso improprio della sostanza urticante
Spray al peperoncino (archivio)
Spray al peperoncino (archivio)
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Un maxi-intervento del 118, causato dall'uso di spray al peperoncino, si è reso necessario, a Pavia, all'interno di una scuola superiore, all'interno della quale sono state complessivamente 33 le persone che hanno dovuto far ricorso alle cure dei sanitari. 

È l'istituto tecnico «Cardano» di Pavia la scuola media superiore teatro di quella che, quasi certamente, è una stupida bravata: qualcuno ha spruzzato spray al peperoncino causando irritazioni a molti studenti tra i presenti. Il fatto è avvenuto negli spogliatoi della palestra della scuola, che si trova nella zona del Ticinello. 

Sul posto sono accorse subito numerose ambulanze del 118, che ha attivato una procedura di «maxi-emergenza». Tre i giovanissimi soccorsi in codice giallo - tra loro due hanno solamente 15 anni - mentre altri 30 ragazzi, maschi e femmine tra i 13 e i 17 anni, in codice verde, sono stati trasportati al Policlinico San Matteo e all'ospedale di Voghera.

Sul posto si trova anche la Polizia per capire chi si sia reso responsabile del gesto che ha provocato il panico all'interno della scuola.

Un episodio che si è verificato a meno di tre giorni dalla tragedia dell'Anconetano, dove proprio per l'utilizzo improprio di spray all'interno di una discoteca in cui doveva tenersi il concerto di Sfera Ebbasta, causando 6 morti e un centinaio di feriti, 7 dei quali in pericolo di vita. Alla luce dei due casi, è intervenuto il vice premier e ministro dell'Interno Matteo Salvini: «Lo spray al peperoncino ha salvato tante donne da violenze e stupri: va usato in maniera intelligente. Chi ne abusa per quello che mi riguarda non va richiamato, ma va arrestato anche se minorenne».

Sulla vicenda è intervenuto con un post su Facebook anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana:

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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