Italia e Estero

Spinto dalla scogliere, muore. «Una bravata di ragazzini»

Alcuni ragazzi avrebbero spinto due uomini da una scogliera. Uno, Giuseppe Di Bello, 78 anni, è morto.
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C’è ancora molta luce da fare nella vicenda di cronaca accaduta ieri a Monopoli, nel Barese. Alcuni ragazzi avrebbero spinto due uomini da una scogliera. Uno, Giuseppe Di Bello, 78 anni, è morto; l’amico della vittima, invece, è riuscito a salvarsi e a dare l'allarme. Le ipotesi sul movente, nelle ultime ore, si sono ridotte: da quanto si apprende si sarebbe trattato di una bravata finita male.

Secondo il racconto del sopravvissuto, ancora in stato di shock, i due anziani sarebbero stati seguiti fino alla scogliera da due ragazzini che avevano incontrato in un bar della città. Sarebbero poi stati aggrediti e spinti in mare durante un diverbio, i cui motivi sono ancora in corso di accertamento.

Le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza confermerebbero questa versione. I due pensionati si trovavano in località “Cala Verdegiglio”, lungo la scogliera a nord di Monopoli, in provincia di Bari. Giuseppe Dibello è morto quasi sul colpo, dopo un volo di un paio di metri: sarà l’autopsia a stabilire se sia deceduto per annegamento o per le ferite provocate dall’impatto con gli scogli. L'amico, invece, è riuscito a salvarsi e a dare l'allarme. Soccorso da alcuni giovani, insieme a loro ha recuperato dal mare il corpo senza vita di Dibello.

Due minorenni sono stati sentiti nella notte dagli inquirenti. I due ragazzi, di 17 anni, sono stati convocati in caserma e ascoltati dai militari nell'ambito delle verifiche finalizzate ad identificare i presunti responsabili dell'aggressione. Sulla ricostruzione di quanto accaduto e sull'identità dei presunti aggressori, descritti dall'uomo superstite come giovanissimi, sono in corso le indagini dei carabinieri. Nella zona è stata predisposta una caccia all'uomo con posti di blocco e perquisizioni. Gli inquirenti preferiscono non sbilanciarsi ancora sul numero dei presunti aggressori.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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