Italia e Estero

Spiagge, gare dal 2024 e freno al caro ombrellone: l'ok del Cdm

Via libera agli emendamenti del ddl Concorrenza che introducono la riforma delle concessioni balneari. Ecco i punti salienti
Turisti in spiaggia a Gardone Riviera - Foto © www.giornaledibrescia.it
Turisti in spiaggia a Gardone Riviera - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all'unanimità agli emendamenti del ddl Concorrenza che introducono la riforma delle concessioni balneari. 

È previsto anche un disegno di legge che prevede una delega al governo per l'adozione, entro sei mesi, di uno o più decreti legislativi per semplificare la disciplina sulle concessioni. Gli obiettivi - spiegano fonti di Palazzo Chigi - sono quelli di assicurare un utilizzo più sostenibile del demanio marittimo, di favorirne la pubblica fruizione e di promuovere un maggiore concorrenza sulle concessioni balneari. 

Tra i principi dei decreti legislativi - si legge nella bozza - ci sono inoltre l'affidamento delle concessioni nel rispetto dei principi di imparzialità, parità di trattamento, massima partecipazione, trasparenza e adeguata pubblicità, da avviare con bando di gara almeno dodici mesi prima della loro scadenza a partire dal 2024. Andranno definiti «presupposti e i casi per l'eventuale frazionamento in piccoli lotti» e individuato un «numero massimo di concessioni» di cui si può essere titolari per «favorire l'accesso delle microimprese e delle piccole imprese», oltre agli «enti del terzo settore». Si dovrà poi assicurare il minimo impatto sul paesaggio, sull'ambiente e sull'ecosistema. Attenzione speciale anche per coste e spiagge libere a cui sarà destinata una quota del canone annuo concessorio, ma anche un giusto rapporto tra tariffe proposte e qualità del servizio per tutti, anche per i disabili. E l'accesso al mare gratuito garantito a tutti con la previsione di una costante presenza di varchi (disposizione già prevista per legge ma oggetto di violazioni e abusi).

Tra i criteri per la scelta del concessionario ci sono l'esperienza tecnica e professionale già acquisita, comunque tale da non precludere l'accesso al settore di nuovi operatori, i soggetti che, nei cinque anni antecedenti l'avvio della procedura, hanno utilizzato la concessione come prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare, la previsione di clausole sociali per promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato dal concessionario uscente. 

La durata della concessione deve essere per un periodo non superiore a quanto strettamente necessario per garantire l'ammortamento e l'equa remunerazione degli investimenti autorizzati, con divieto espresso di proroghe e rinnovi anche automatici. Previsto anche un indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante, in ragione del mancato ammortamento degli investimenti realizzati.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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