Smantellata rete Isis: volevano colpire Roma e il Vaticano
L'ordine lo aveva ricevuto dal Califfato venti giorni fa, con un messaggio in «arabo classico» inviato sul suo cellulare tramite WhatsApp: «ascolta lo Sceicco, colpisci!(...) fai esplodere la tua cintura nelle folle dicendo "Allah Akbar"». E alla richiesta di quella voce cantilenante che, con un «poema bomba», lo invitava a compiere un attentato in Italia, lui non avrebbe avuto intenzione di sottrarsi.
Ci sarebbero stati Roma e il Vaticano, sede dei pellegrinaggi dei cristiani, nel mirino di Abderrahim Moutaharrik, 27 anni, campione internazionale di kickboxing di origini marocchine, ma cittadino italiano, arrestato ieri all’alba a Lecco assieme a sua moglie Salma Bencharki.
I due stavano organizzando il viaggio per la Siria dove, assieme ai figlioletti di 4 e 2 anni, sarebbero andati a «combattere» nelle file dell’Isis.
Nell’operazione, coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli e dai pm Enrico Pavone e Francesco Cajani, gli uomini della Digos e del Ros hanno portato in carcere anche Abderrahmane Khachia, marocchino di 23 anni, residente in provincia di Varese e fratello di Oussama, foreign fighter morto "martire" alla fine dell’anno scorso, e Wafa Koraichi, 24 anni appena compiuti.
Fermata a Baveno, sulla sponda piemontese del lago Maggiore, la ragazza è sorella di Mohamed Koraichi, il marocchino di 31 anni che con la moglie italiana e di 8 anni più grande, Alice Brignoli, e ai loro tre piccoli, di 6, 4 e 2 anni, da più di un anno ha lasciato Bulciago, centro nel lecchese, per unirsi alle truppe dell’Isis.
Per tutti l’accusa è terrorismo internazionale in quanto, seppur con ruoli diversi, avrebbero fatto parte dell’organizzazione guidata da Al Baghdadi.
Nei messaggi il pugile viene invitato a «colpire» a «combattere i cristiani, nemici di Dio e della religione» e, «ad agire, come «lupo solitario», nel territorio in cui si trova (in Italia, ndr), perché «un'unica operazione - dicono - ci soddisfa di più di decine di bombe».
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