Italia e Estero

Sit-in Odg Lazio e Stampa Romana, 'Free Cecilia Sala'

Un sit-in pacifico a Torino, sotto la Prefettura, il 29 dicembre 2024, per chiedere la liberazione immediata di Cecilia Sala, arrestata a Teheran il 19 dicembre 2024. La giornalista si trova ora nel carcere di Evin. ANSA/JESSICA PASQUALON
Un sit-in pacifico a Torino, sotto la Prefettura, il 29 dicembre 2024, per chiedere la liberazione immediata di Cecilia Sala, arrestata a Teheran il 19 dicembre 2024. La giornalista si trova ora nel carcere di Evin. ANSA/JESSICA PASQUALON
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ROMA, 07 GEN - "Free Cecilia Sala". È l'unica frase che si legge sui fogli bianchi distribuiti a piazza dei Santi Apostoli, a Roma, nel corso del sit-in silenzioso, senza megafoni e striscioni, promosso dall'Ordine dei Giornalisti del Lazio e dall'Associazione Stampa Romana per "chiedere l'immediata scarcerazione" della giornalista arrestata in Iran lo scorso 19 dicembre. Un presidio che, come spiegato dal presidente dell'Odg del Lazio, Guido D'Ubaldo, "si ispira alle parole del presidente Mattarella nel discorso di fine anno, laddove ha reclamato la liberazione di Cecilia Sala e ha difeso la libertà di informazione". "La famiglia ha chiesto ai media il silenzio stampa, ha chiesto di rispettare la trattativa in corso e di non interferire con ricostruzioni e scenari che potrebbero turbare la difficilissima azione diplomatica in atto - ha ricordato D'Ubaldo - Naturalmente ciascun giornale e ciascuna redazione esprimono liberamente il proprio punto di vista, ma sarebbe sbagliato ignorare un appello che arriva direttamente dalla famiglia di Cecilia. Noi ne abbiamo tenuto conto". Il presidente dell'Odg del Lazio ha anche evidenziato che "sarebbe invece sbagliato confondere il silenzio stampa con il legittimo desiderio di milioni di cittadine e di cittadini di far sentire solidarietà e vicinanza e di trovare un modo di reclamare free Cecilia Sala". Gli fa eco il segretario di Stampa Romana, Stefano Ferrante, che spiega come il sit in sia una "manifestazione di solidarietà". La volontà è quella di "dimostrare che i colleghi sono con Cecilia in questo frangente, come sono accanto a tutte le persone che vengono minacciate e detenute solo perché fanno il loro lavoro di giornalisti in luoghi in cui è pericoloso farlo".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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