Italia e Estero

Sisma di Ischia: «È stato Ciro a salvare il fratellino Mattias»

Il racconto dei Vigili del Fuoco e della GdF che hanno seguito le operazioni di salvataggio dei tre fratellini
  • Terremoto di Ischia: il salvataggio del piccolo Ciro
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«Quando è crollato tutto ho abbracciato mio fratello e poi quando sono arrivati i soccorritori l'ho spinto fuori per primo». E' il primo racconto di Ciro, il bimbo di 11 anni imprigionato dalle macerie della sua casa con il fratellino Mattias, ai sanitari che lo stanno curando: il piccolo eroe ha infatti riportato alcune escoriazioni e una frattura ad un piede. Il fratellino di 8 anni, che lui stesso ha concorso a salvare, se l'è cavata solo con alcune contusioni.

«È stato Ciro a salvare il fratellino Mattias. Dopo la scossa lo ha preso e lo ha spinto con lui sotto al letto, un gesto che sicuramente ha salvato la vita a entrambi. Poi con un manico di scopa ha battuto contro le macerie e si è fatto sentire dai soccorritori». È commosso il comandante della Tenenza di Ischia della Gdf, Andrea Gentile, nel riferire il racconto di uno dei soccorritori dei Vigili del fuoco entrato in azione per salvare i bimbi dalle macerie.

«Ciro è stato sempre lucidissimo. Chiedeva di essere aggiornato costantemente, ci riferiva del fratello e ricordava bene il momento in cui è avvenuto il terremoto». È quanto riferiscono proprio alcuni dei Vigili del fuoco che nella giornata di oggi costantemente hanno parlato col ragazzo che da poco è stato estratto dalle macerie. Quando l'ultimo cumulo di pietre è stato rimosso, che impediva al ragazzo di muovere le gambe, i vigili hanno esultato. Poi si sono abbracciati e commossi.

Tra loro c'era anche Teresa Di Francesco, vigile del fuoco del team Usar del Lazio (Urban search and rescue), l'unica donna della squadra che nel gennaio scorso è intervenuta nei soccorsi dell'hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), in particolare nel salvataggio dei bambini rimasti intrappolati nella sala biliardo dell'albergo. «Quando li trovi vivi e li salvi sei ripagato per le prossime tre vite» ha raccontato.

I due piccoli, disidratati ma in buone condizioni, sono stati sottoposti subito ad una terapia reidratante e hanno mostrato da subito appetito: il piccolo Mattias ha voluto anche un panino.

A prendersi cura di loro, c'erano il papà - che contro il parere dei medici ha voluto raggiungerli mentre ancora erano sotto le macerie della loro casa -, la mamma, che aspetta un altro bimbo, e la nonna. 

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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