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Siria, scontri tra forze sicurezza e miliziani pro Assad

epa08734528 A handout photo made available by the official Syrian Arab News Agency (SANA) shows firefighters in cooperation with the Civil Defense and locals working to extinguish a number of fires that have erupted in three Syrian provinces, 10 October 2020. According to media reports, the fires that broke out in the countryside of Latakia, Tartous and Homs provinces killed three persons and caused dozens to suffer from suffocation symptoms. EPA/SANA HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES
epa08734528 A handout photo made available by the official Syrian Arab News Agency (SANA) shows firefighters in cooperation with the Civil Defense and locals working to extinguish a number of fires that have erupted in three Syrian provinces, 10 October 2020. According to media reports, the fires that broke out in the countryside of Latakia, Tartous and Homs provinces killed three persons and caused dozens to suffer from suffocation symptoms. EPA/SANA HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES
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DAMASCO, 26 DIC - Le forze di sicurezza siriane hanno lanciato un'operazione nella provincia occidentale di Tartus per dare la caccia alle "milizie" filo-Assad, secondo quanto annunciato dall'agenzia di stampa ufficiale Sana, il giorno dopo che nella stessa zona scontri con uomini armati affiliati al vecchio regime hanno lasciato sul campo 17 morti. L'operazione ha permesso di "neutralizzare un certo numero" di membri di queste "milizie" fedeli a Bashar al-Assad, ha affermato Sana. L'Osservatorio siriano per i diritti umani segnala diversi "arresti" in relazione ai sanguinosi combattimenti che hanno scosso ieri Khirbet al-Ma'zah. Manifestazioni senza precedenti sono in corso nella provincia di Tartus, dove risiede una gran parte della comunità alawita di cui fa parte il presidente deposto, Bashar al Assad. Ieri una ong siriana ha fatto sapere che 17 persone erano state uccise e 10 ferite mentre le forze di sicurezza del nuovo regime cercavano di arrestare un ufficiale del deposto leader Bashar al-Assad. L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha detto che "14 membri della forza di sicurezza generale" delle nuove autorità siriane erano stati uccisi, insieme a "tre uomini armati" a Khirbet al-Maaza. L'ufficiale era ritenuto tra "i responsabili dei crimini della prigione di Saydnaya", ha aggiunto l'Osservatorio. Le porte delle prigioni siriane sono state spalancate dopo che i ribelli guidati dal gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (Hts) hanno cacciato Assad. L'Osservatorio ha affermato che l'uomo ricercato era "un ufficiale delle forze dell'ex regime che ricopriva la carica di direttore del dipartimento di giustizia militare e capo del tribunale di campo", identificandolo come Mohammed Kanjo Hassan. Avrebbe emesso "condanne a morte e sentenze arbitrarie contro migliaia di prigionieri". Gli scontri nella provincia di Tartus, roccaforte della minoranza alawita di Assad, sono scoppiati dopo che "alcuni residenti si sono rifiutati di permettere che le loro case venissero perquisite", ha affermato l'Osservatorio con sede in Gran Bretagna, che si affida a una rete di fonti all'interno della Siria. Il fratello dell'ufficiale e uomini armati hanno intercettato le forze di sicurezza, "hanno teso loro un'imboscata vicino al villaggio e hanno preso di mira uno dei veicoli di pattuglia", ha affermato l'Osservatorio. Ha aggiunto che "decine di persone" sono state arrestate nel villaggio. Il famigerato complesso di Saydnaya, luogo di esecuzioni extragiudiziali, torture e sparizioni forzate, incarnava le atrocità commesse contro gli oppositori di Assad. Il destino di decine di migliaia di prigionieri e persone scomparse rimane una delle eredità più strazianti del conflitto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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