Sindaci bresciani in udienza con l'Anci da Papa Francesco
C'erano anche sindaci bresciani tra i molti ricevuti quest'oggi in udienza nella Sala Clementina in Vaticano da Papa Francesco. In prima fila accanto al sindaco di Milano, Beppe Sala, c'era Emilio Del Bono, primo cittadino di Brescia, come pure nella delegazione ricevuta dal Santo Padre c'era la Roberta Sisti, che guida il municipio di Torbole Casaglia.
«Grazie a voi»
Ai sindaci Bergoglio ha rivolto un lungo messaggio, dei quali li ha fatti portatori di uno speciale saluto a tutte le comunità d'Italia: «Attraverso di voi, saluto i Sindaci di tutto il territorio nazionale, con grato apprezzamento, in particolare, per ciò che state facendo e che avete fatto in questi due anni di pandemia». Così il Papa nell'udienza nella Sala Clementina ai sindaci dell'Anci (Associazione Nazionale Comuni d'Italia). «La vostra presenza è stata determinante per incoraggiare le persone a continuare a guardare avanti - ha sottolineato Francesco -. Siete stati punto di riferimento nel far rispettare normative a volte gravose, ma necessarie per la salute dei cittadini».
«Anzi - ha aggiunto -, la vostra voce ha aiutato anche chi aveva responsabilità legislative a prendere decisioni tempestive per il bene di tutti. Grazie!».
«In tempo di pandemia abbiamo scoperto solitudini e conflitti all'interno delle case, il dramma di chi ha dovuto chiudere la propria attività economica, l'isolamento degli anziani, la depressione di adolescenti e giovani, pensate al numero dei suicidi dei giovani, le disuguaglianze sociali che hanno favorito chi godeva già di condizioni economiche agiate, le fatiche di famiglie che non arrivano a fine mese? E anche, mi permetto di menzionarli, gli usurai che bussano alle porte, e questo succede nelle città, qui a Roma almeno», ha detto papa Francesco nell' udienza ai sindaci dell'Anci.
«Le periferie siano laboratori»
«Quante sofferenze avete incontrato!», ha esclamato. «Ma le periferie - ha avvertito il Pontefice - non vanno solo aiutate, devono trasformarsi in laboratori di un'economia e di una società diverse». Infatti, ha spiegato, «quando abbiamo a che fare con i volti delle persone, non basta dare un pacco alimentare». «La loro dignità chiede un lavoro - ha aggiunto Francesco -, e quindi un progetto in cui ciascuno sia valorizzato per quello che può offrire agli altri. Il lavoro è davvero unzione di dignità!». «Il modo più sicuro per togliere la dignità a una persona o a un popolo è togliere il lavoro - ha concluso -. Non si tratta solo di portare il pane a casa. Si tratta di "guadagnare" il pane che tu porti a casa, e quello sì, ti unge di dignità».
«La stessa politica di cui siete protagonisti può essere una palestra di dialogo tra culture, prima ancora che contrattazione tra schieramenti diversi. La pace non è assenza di conflitto, ma la capacità di farlo evolvere verso una forma nuova di incontro e di convivenza con l'altro».
«Anch'io sono sindaco...»
«Cari fratelli e sorelle, vi incoraggio a rimanere vicini alla gente. Vi accompagno con la mia preghiera e vi benedico, benedico tutti voi: ognuno nel suo cuore, nel suo mestiere, benedico i vostri uffici di sindaco, benedico i vostri collaboratori, il vostro lavoro. E vi chiedo per favore di pregare per me, perché anch’io sono “sindaco” di qualcosa! Grazie».
Parole raccolte da Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente di Anci, che intervenendo prima del ponteficie ha ricordato proprio l'impegno, la fatica e il difficile cammino affrontato dai sindaci nel corso della pandemia: «"Anche io sono sindaco di qualcosa...". Con queste parole oggi Papa Francesco ha accolto noi sindaci in Vaticano. A lui va il nostro grazie per l'attenzione e la vicinanza che abbiamo sempre sentito» scrive su Facebook Decaro.
L'Anci apprezza
«Ancora una volta, con le sue parole sulla responsabilità di prendersi cura degli altri, ci ha restituito il senso di un lavoro quotidiano che cerchiamo di onorare al meglio ogni giorno nei nostri territori. Papa Francesco ci ha esortato alla necessità dell'ascolto di chi è in difficoltà e alla capacità di immaginare città migliori. Al suo appello noi sindaci rispondiamo con la stessa forza e determinazione che ci è stata chiesta in questi anni in cui abbiamo dovuto far fronte alla paura e alle difficoltà della pandemia. Il suo esempio e il suo appello saranno per noi una guida morale e istituzionale nel lavoro che ci attende nei prossimi mesi per la ricostruzione fisica e sociale del nostro Paese».
Anche il primo cittadino di Brescia, Emilio Del Bono non ha nascosto la commozione per l'incontro con il Santo Padre. «Ci ha salutati ad uno ad uno, non solo da sindaco ma anche da cristiano è stato un momento molto emozionante» ha commentato dopo l'udienza il primo cittadino di Brescia.
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