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Sindaca Lecce a Briatore, 'collaboriamo sul porto turistico'

epa11488880 Alpine's Executive Advisor Flavio Briatore arrives at the paddock before the third practice session for the Formula One Hungarian Grand Prix at the Hungaroring circuit, in Mogyorod, near Budapest, 20 July 2024. EPA/Zoltan Balogh HUNGARY OUT
epa11488880 Alpine's Executive Advisor Flavio Briatore arrives at the paddock before the third practice session for the Formula One Hungarian Grand Prix at the Hungaroring circuit, in Mogyorod, near Budapest, 20 July 2024. EPA/Zoltan Balogh HUNGARY OUT
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LECCE, 11 DIC - Dopo la recente chiusura del processo sulla realizzazione del Twiga a Otranto con tre assoluzioni (non ci fu occupazione abusiva di demanio), e le dichiarazioni dell'imprenditore Flavio Briatore che ha parlato di "malagiustizia" e di una "Puglia" che gli ha sempre messo "i bastoni tra le ruote", la sindaca di Lecce, Adriana Poli Bortone, lo invita a collaborare al progetto per la realizzazione di un porto turistico, purché ammetta che "la Puglia non è tutta uguale". "Mi viene da dire subito Briatore, vieni a Lecce - scrive la sindaca in una nota -. Condivido in tutto le riflessioni di Flavio Briatore, tranne che per un aspetto: la Puglia non è tutta uguale. Se ammette questo - prosegue - siamo pronti a ricucire subito il rapporto con l'imprenditore. Da noi c'è spazio per l'impresa e per le occasioni che possono scaturire da un patto di collaborazione, anche attraverso una progettualità partecipata". "Lecce - aggiunge - è ora impegnata nel progetto di realizzazione di un porto turistico a San Cataldo e se Briatore volesse collaborare con noi alla sua realizzazione lo accoglieremo con grande favore, dimostrando che c'è una Puglia che vuole e può crescere, come sta dimostrando in tanti settori dell'impresa, una Puglia che non respinge ma accoglie, soprattutto quanti possono aiutarla a migliorare". "L'epilogo processuale della vicenda del Twiga, con l'assoluzione in appello degli imprenditori - prosegue la sindaca - conferma quell'esito positivo di cui ero convinta sin dall'inizio. Un esito che induce ad una riflessione attenta sulla necessità di maggiore equilibrio nel rapporto tra l'iniziativa privata e l'azione di controllo esercitato dalle istituzioni". Briatore, in un video sui social, aveva ricordato che "otto anni fa ci hanno bloccato i lavori, hanno accusato di qualunque cosa tre degli investitori del Twiga, noi siamo stati costretti a revocare il brand. In questi otto anni abbiamo perso la possibilità di avere un Twiga a Otranto" e il "Twiga dà lavoro a tantissime persone meno che in Puglia".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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