Italia e Estero

Simboli di lista al Viminale, da Pirozzi presidente ai Forconi

Prosegue il rito laico del deposito di simboli di liste per le elezioni politiche e regionali. Tante le curiosità
La bacheca dei simboli elettorali depositati al Viminale - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
La bacheca dei simboli elettorali depositati al Viminale - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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I big e gli aspiranti tali, gli sconosciuti esordienti, le liste di scopo per gli italiani all'estero. E poi le vecchie conoscenze, veterani di firme e timbri, che a ogni elezione carsicamente emergono - faldoni blu alla mano, contrassegni sui baveri - per poi spesso far perdere le loro tracce nel traffico quotidiano della politica "maggiore". Al Viminale prosegue il rito laico della consegna dei simboli elettorali, che durerà sino a domani, ed è fin troppo facile leggervi, in trasparenza, tratti del Paese. I protagonisti vecchi e nuovi che si prendono la ribalta accanto ad antiche ruggini della Prima Repubblica, o progetti dal retrogusto bizzarro, o retrò, perfino qualche sospetto di goliardia.

Ai 55 simboli depositati ieri si è aggiunta una nuova sfilza di loghi elettorali anche oggi. L'essenziale è esserci su quella bacheca al piano terra, «in fondo al corridoio, dopo il bar», su cui un paziente funzionario con scaletta e calamite allinea i contrassegni man mano che vengono approvati e la Sinistra rivoluzionaria finisce accanto alle Destre unite.

Ecco allora Antonio Ingroia a depositare il simbolo della "Lista del Popolo per la Costituzione" che raffigura un cavallo bianco su sfondo arancione. Quindi si va dai "Poeti d'azione" a "Mo! Unione Mediterranea".

E non poteva non spiccare anche l'arrivo del simbolo della lista civica Sergio Pirozzi Presidente per il Senato Lazio. 

L'elenco dei pervenuti nelle prime due giornate è lungo. Si va dai federalisti duri e puri di "Grande Nord", all'M5S e alla Lega, da Casapound a il Maie e l'Unital, due liste che parlano agli italiani all'estero, così come Free flights to Italy. Ma non manca neppure il Sacro romano impero cattolico. Echi di Prima repubblica all'arrivo del Pli, come pure per il ritorno dello scudo crociato della Democrazia cristiana. E poi c'è "10 Volte meglio", il "Siamo", "Potere al popolo!" e "Italia Europa Insieme" col suo triplo simbolo declinato per le minoranze linguistiche di Trentino e Friuli.

E ancora, tornano i "Forconi", mentre il garofano e le ottocentesche catene spezzate della Uils terranno compagnia al "Movimento Mamme del Mondo". E c'è pure "W la fisica" a suscitare curiosità e malizie.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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