Italia e Estero

Siccità, «situazione di gravità eccezionale»: la Lombardia fa quadrato con le Regioni

Vertice con Curcio della Protezione Civile. «La situazione di questa estate non è destinata ad essere un'eccezione»
La foce dell'Oglio ad Acquanegra - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
La foce dell'Oglio ad Acquanegra - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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«Stiamo vivendo una situazione eccezionale, di una gravità che non si era mai verificata in questi anni». È il primo commento del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, al termine della riunione tra la Conferenza delle Regioni e il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.

«In questo momento più che mai - ha proseguito - è importante operare in maniera coordinata e con una linea comune, prendendo in considerazione le opinioni dei tecnici per seguire la strada migliore per risolvere l’emergenza. Poi penseremo a una richiesta dello stato di calamità per ottenere i risarcimenti e i ristori per i nostri agricoltori».

«Regione Lombardia, da ormai due mesi - ha continuato - è al lavoro per attivare una serie di interventi che garantiscano l’equilibrio tra le esigenze idropotabili e quelle dell’irrigazione. Va in questa direzione l’accordo con i gestori idreoelettrici per un maggior rilascio di acqua che possa consentire di irrigare i campi e garantire il primo raccolto».

Fontana ha concluso con una considerazione rivolta al futuro affinché «si guardi in prospettiva a interventi strutturali sempre più necessari e ormai improcrastinabili nella loro
realizzazione».

Il vertice

Lo stato d'emergenza per la siccità che sta mettendo in ginocchio l'Italia del nord arriverà, ma al momento è un contenitore da riempire. La Conferenza delle Regioni ha incontrato il capo della protezione civile Fabrizio Curcio, per definire i dettagli operativi: non è semplice perché non è del tutto chiaro quello di cui ci sarà bisogno nelle prossime settimane, visto anche che le previsioni meteo non autorizzano a pensare a un inversione di tendenza.

«Stiamo ragionando sui parametri tecnici per andare incontro alle richieste - ha detto Curcio, al termine dell'incontro - ricordiamoci che lo stato d'emergenza serve a fare delle cose. Si sta lavorando per definire quali sono le attività che seguono allo stato di emergenza, che non è un'idea, ma consiste in una serie di azioni che vanno fatte. Ci stiamo lavorando».

Con la consapevolezza, come hanno ribadito anche i rappresentanti delle regioni, che sarà un'attività che, nel migliore dei casi, occuperà tutta l'estate. Le Regioni hanno ribadito la necessità di lavorare su due fronti: da una parte garantire l'irrigazione e l'idropotabile, ovvero l'acqua che arriva dai rubinetti nelle case, dall'altra mettere in cantiere una serie di iniziative strutturali, chieste in particolare dal presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, per non passare ogni estate degli anni a venire in emergenza, visto che il cambiamento climatico lascia supporre che non si tratti di un'estate eccezionale, ma che diventi più o meno la regola.

Non solo Italia

«La scienza è molto chiara - ha detto il  vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans - guardiamo le grandinate in Croazia, le siccità estreme in Italia che stanno portando a un'orribile carenza d'acqua, o al Gota fría in Spagna. Se non è questo il momento di agire sul clima, quando?».

Il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli ha auspicato un percorso che vada verso l'obbligo assicurativo per il settore agricolo, anche perché, secondo le prime stime delle associazioni di categoria, le perdite economiche saranno ingenti e finiranno inevitabilmente per riflettersi sui prezzi sugli scaffali dei supermercati. 

Il bacino del Po

Nel bacino del Po, intanto, ogni giorno che passa senza precipitazioni significative, aggrava i problemi. Meuccio Berselli, segretario generale dell'autorità di bacino, parla di
una tempesta perfetta: perché negli ultimi 6-8 mesi la neve dell'inverno ha raggiunto un picco del meno 60-70%, influendo negativamente sul riempimento dei grandi laghi, perché non piove da 120 giorni e perché le temperature sono più alte di 3-4 gradi rispetto alla media del periodo.

L'obiettivo, in questa situazione, è far sì che nella zona del Delta ci sia una portata minima garantita, sia per contrastare la risalita del cuneo salino, nemico principale dell'irrigazione dei campi, sia per garantire l'acqua a circa 7-800mila persone che abitano in quell'area e che si servono degli impianti di potabilizzazione. L'Agenzia per il Po ha
sconsigliato la navigazione a motore sul fiume: i livelli, infatti, sono così bassi che in alcune zone ci sono fondali minori di 50 centimetri, anche all'interno del canale navigabile. La segnaletica presente non è più attendibile: adesso, rispetto a quando è stata fatta, è un altro fiume. 

Le case

Una delle questioni che, allo stato, preoccupa maggiormente è però quella relativa all'approvvigionamento idrico delle case. Alcune aree del Piemonte, della Lombardia e dell'Emilia-Romagna sono osservate speciali e moltissimi Comuni hanno già emesso delle ordinanze che vietano l'uso dell'acqua per gli scopi non indispensabili. Il Comune di Cuneo, per precauzione, ha deciso di chiudere le fontane pubbliche, mentre rimarranno in funzione le fontanelle delle aree verdi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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