Italia e Estero

Siccità, resta gravissima la situazione in Pianura Padana

Da giovedì l'Italia torna a essere investita da caldo rovente. I livelli del Po si sono stabilizzati «al ribasso»
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Nonostante le ultime precipitazioni - spesso violenti temporali, molto localizzati, con grandinate - la grande sete del fiume Po è sempre drammatica. L'emergenza siccità resta «gravissima» in pianura padana, attesta l'ultima riunione dell'Osservatorio sulla crisi idrica, che invita a tenere alta la guardia soprattutto in vista di piogge scarse e temperature ancora in rialzo nei prossimi giorni. Da giovedì l'Italia torna a essere investita da caldo rovente. I livelli del Po si sono stabilizzati «al ribasso», spiega l'Osservatorio nella relazione post riunione, e restano «ben al di sotto del minimo per poter allontanare lo spettro del danno ambientale nel Delta e di quello colturale nel resto del distretto». Il cuneo salino, cioè quanto avanza l'acqua dell'Adriatico nel Delta, è a 35 chilometri. In questo quadro idrologico e climatico l'unica boccata di ossigeno riguarda la parziale ripresa delle quote di alcuni grandi laghi alpini che hanno consentito, nei dieci giorni trascorsi, una stabilizzazione delle portata del Po che a Pontelagoscuro (Ferrara) si attesta a 219 metri cubi al secondo. Non solo. «Le piogge temporalesche sui crinali alpini e i rilasci dagli invasi idroelettrici - rileva l'Osservatorio - hanno permesso di mantenere o, in alcuni casi, di incrementare la capacità di invaso dei laghi Maggiore (+13 centimetri sopra lo zero idrometrico di Sesto Calende) e Garda (+57 centimetri), principali serbatoi per l'approvvigionamento del Po». In questo delicato equilibrio restano le incognite legate all'avanzata ulteriore del cuneo salino nell'area del Delta del Po e la potenziale minaccia, non ancora scongiurata, della possibile intrusione delle acque salmastre che non sono solo pericolo costante di danno irreversibile all'habitat e alla biodiversità del Delta, ma sono anche una minaccia costante al comparto idropotabile. A pochi chilometri c'è l'impianto che serve oltre 750mila persone nelle due province di Ferrara e Rovigo. Per Meuccio Berselli, segretario generale dell'Autorità Distrettuale del Fiume Po - MiTE (ADBPo), giunto al termine del suo mandato, è necessario accelerare e porre un'attenzione più «concreta» da parte delle istituzioni su disponibilità, raccolta e utilizzo della risorsa idrica. Prossima riunione il 22 luglio. Intanto da giovedì l'anticiclone delle Azzorre, che aveva portato un minimo di ristoro, sarà soppiantato dall'opprimente anticiclone africano che per almeno dieci giorni investirà il nostro Paese con quella che potrebbe essere la più potente ondata di caldo africano dell'estate 2022. I termometri schizzeranno oltre i 38 gradi e, sulle pianure del Nord e sulle zone interne di Sardegna e Sicilia, anche fino a 41-42 gradi. E l'Italia brucia non solo metaforicamente. All'Isola d'Elba un grande incendio sta distruggendo una vasta area boschiva, mentre in Sardegna un incendio nelle campagne a ridosso della statale 131 ha diviso a metà per ore l'intera isola.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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