Siccità, in Lombardia manca il 60% dell'acqua: verso una crisi nera
Il primo raccolto è al sicuro, il che significa che l’acqua disponibile per i prossimi otto-nove giorni sarà impiegata per questo. Ma poi, se il meteo non aiuterà, si entra nella crisi più nera. Perché ora ad essere state prosciugate sono anche le ultime scorte. Per capire meglio l’entità del problema, basta un dato: rispetto alla media storica, la Lombardia ha il 60% di acqua in meno.
Il vertice al Pirellone
A fare il punto della situazione, insieme ai gestori idroelettrici, è stata poco fa la Commissione congiunta Agricoltura e Montagna al Pirellone. Al centro, non solo l’analisi dell’emergenza siccità ma anche i prossimi passi, primo fra tutti quello di «chiedere ristori per gli agricoltori» e «iniziare a mettere in pratica azioni per il medio-lungo termine» ha rimarcato l’assessore Massimo Sertori. Tradotto in pratica: dirottare una parte dei fondi del Pnrr per investimenti strutturali.I gestori
Nel frattempo, continua il rilascio di acqua da parte di Enel e A2A dalle strutture idroelettriche di montagna. Giovanni Rocchi, responsabile legale di Enel, ha chiarito che la società ha dato disponibilità di acqua da varie fonti idroelettriche: 500mila metri cubi al giorno dalla Valtellina, 900mila metri cubi al giorno dai laghi della Val Camonica. E poi 250mila metri cubi al giorno per il fiume Serio e 200mila metri cubi al giorno per il Brembo. Un impegno, questo, che vede impegnata anche A2A: «L'azienda - ha spiegato il responsabile impianti idroelettrici della multiutility, Roberto Scottoni - sta rilasciando tre milioni di metri cubi al giorno di acqua sull'Adda per farli confluire nel lago di Como».
Nessun allarme per il momento, invece, per quanto riguarda le utenze domestiche che, “anche in caso di dichiarazione di stato di emergenza saranno salvaguardate in via prioritaria” ha confermato l’assessore.
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