Siccità, in Lombardia il 2022 è stato l'anno più critico di sempre
Anbi Lombardia, l’associazione che raccoglie i 12 consorzi di bonifica, ha presentato questa mattina a Milano il report sulla stagione irrigua 2022, rapporto che fotografa una delle annate più critiche di sempre: le temperature record hanno fatto crescere a dismisura i fabbisogni delle coltivazioni, ma i prelievi di acqua per l’agricoltura si sono ridotti quasi della metà a causa della siccità. A centrare subito il nocciolo del problema è stato Matteo Zanetti, meteorologo di Arpa Lombardia, che he definito «il 2022 l’anno più caldo di sempre sul nostro territorio».
Caldo e siccità hanno impennato il fabbisogno idrico delle colture: nel mese di luglio 2022 sono stati superati i 200 millimetri mensili di fabbisogno irriguo netto (rispetto a una media vicina ai 140 mm). Con riserve idriche ridotte del 60 per cento, l’irrigazione è riuscita solo in parte a colmare questa differenza. I 4,6 miliardi di metri cubi d’acqua prelevati da fiumi e laghi non sono bastati a fronteggiare interamente le necessità irrigue.
Al convegno hanno partecipato Massimo Sertori, assessore Enti locali, Montagna e risorse energetiche e idriche, e Alessandro Beduschi, assessore all’Agricoltura che hanno insistito sulla necessità che gli enti collaborino tra loro, approfittando del ruolo che avrà il commissario alla siccità, Matteo Salvini, voluto dal Governo.
Le dichiarazioni
«Come Regione Lombardia - ha detto Sertori - stiamo lavorando ad una gestione straordinaria dell'attuale emergenza cercando di preservare la poca risorsa idrica disponibile e condividendo le politiche di utilizzo. Il dialogo ed il confronto quotidiano diventano quindi fondamentali per una gestione coordinata e strutturata tra i vari livelli istituzionali e gli utilizzatori».
E ha continuato: «Per cercare di risolvere però alla radice il problema, in Lombardia sono necessari investimenti per efficientare la rete idrica, ridurre le perdite nei canali adduttori principali, garantire maggiore flessibilità nella distribuzione della risorsa e realizzare alcuni interventi importanti per ripristinare o mantenere la capacità d'invaso esistente in particolate nei grandi laghi regolati. Tutti temi che, ne sono certo, affronteremo in maniera concreta con il nuovo commissario Matteo Salvini».
«La raccolta dei dati - gli ha fatto eco Beduschi - consente di raffinare le decisioni, in modo più omogeneo possibile dal momento che la scarsità di acqua impone un uso che sia il più razionale possibile, tenendo presente la centralità del settore agricolo. Queste informazioni sempre più puntuali saranno però fondamentali anche per la programmazione degli investimenti, dato che la sfida post emergenza è quella di migliorare e razionalizzare la gestione di un bene tanto prezioso quanto sempre meno disponibile. In tal senso, la figura di un commissario deve essere vista come un valore aggiunto per semplificare le procedure e sbloccare le opere necessarie».
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