Italia e Estero

Shock in Argentina per uno spot negazionista di Milei

epa11228574 The President of Argentina, Javier Milei (C), accompanied by several members of his Cabinet, attends the commemorative ceremony for the thirty-second anniversary of the attack on the Israeli embassy in 1992, in Buenos Aires, Argentina, 18 March 2024. A total of 29 people died and hundreds were injured in the attack perpetrated on 17 March 1992 against the Israeli Embassy in Buenos Aires, the first of the two terrorist attacks committed in Argentina against Jewish interests and which, like the one perpetrated before the AMIA mutual fund in 1994, is attributed to Iran and the Lebanese Shiite party Hezbollah and remains unpunished. EPA/Luciano Gonzalez
epa11228574 The President of Argentina, Javier Milei (C), accompanied by several members of his Cabinet, attends the commemorative ceremony for the thirty-second anniversary of the attack on the Israeli embassy in 1992, in Buenos Aires, Argentina, 18 March 2024. A total of 29 people died and hundreds were injured in the attack perpetrated on 17 March 1992 against the Israeli Embassy in Buenos Aires, the first of the two terrorist attacks committed in Argentina against Jewish interests and which, like the one perpetrated before the AMIA mutual fund in 1994, is attributed to Iran and the Lebanese Shiite party Hezbollah and remains unpunished. EPA/Luciano Gonzalez
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BUENOS AIRES, 22 MAR - La decisione del governo di Javier Milei di pubblicare uno spot di carattere 'negazionista' in occasione della Giornata della Memoria del 24 marzo in cui si ricordano i crimini commessi dalla dittatura militare, è stata accolta come una vera e propria provocazione dalle principali organizzazioni per i diritti umani. Nel video con cui il governo punta a "esporre la sua visione dei fatti", appaiono testimonianze di familiari di vittime del terrorismo di sinistra così come l'analisi di due protagonisti controversi dell'epoca: l'ex guerrigliero "pentito" Luis Labraña e l'ex direttore dell'intelligence argentina Juan Bautista Yofre. L'iniziativa, confermata all'ANSA da fonti dell'esecutivo, si aggiunge inoltre al silenzio del governo e alle manifestazioni sprezzanti dello stesso presidente Milei sui social riguardo la violenta aggressione a una militante dell'organizzazione dei figli di desaparecidos della dittatura, HIJOS. La ragazza ha denunciato di essere stata abusata e percossa nel suo domicilio da due sconosciuti armati e a volto coperto che hanno lasciato scritto sulla parete il motto di Milei, VLLC (Viva la libertad carajo). Il presidente Milei sui social ha dato vari like a post di suoi militanti che hanno messo in dubbio la veridicità della denuncia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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