Sette sindaci liguri al ministro, no al Cpr è bomba a orologeria

DIANO MARINA, 10 OTT - I sette sindaci del Golfo Dianese hanno inviato una lettera al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e al prefetto di Imperia, Valerio Massimo Romeo, per dire "no" alla realizzazione di un centro di permanenza e rimpatrio per migranti irregolari (Cpr) nell'ex caserma Camandone di Diano Castello (Imperia). L'annuncio è stato dato oggi in una conferenza stampa congiunta che si è svolta nel Comune di Diano Marina.
"Si evidenzia, a tal riguardo, innanzitutto la peculiare ubicazione della struttura - si legge nella missiva -. Essa, infatti, si trova all'interno di una zona residenziale di pregio, a pochi passi da rilevanti strutture ricettive e insediamenti commerciali. Posta a poche centinaia di metri dalla costa, la struttura risulta in stretta correlazione con tutto il resto del Golfo Dianese, e con i suoi rinomati lidi marini".
Nella lettera, che sarà recapitata anche ai parlamentari liguri, si fa presente che "il Golfo Dianese è la prima realtà in Liguria (circa un milione di presenze) e il danno economico potrebbe essere enorme anche in termini di prodotto interno lordo regionale". Il documento è stato sottoscritto dai sindaci Claudio Mucilli (Diano San Pietro), Stefano Damonte (Villa Faraldi), Paolo Sciandino (Diano Arentino), Valerio Urso (San Bartolomeo al Mare), Cristiano Za Garibaldi (Diano Marina), Romano Damonte (Diano Castello) e Lina Cha (Cervo).
"E' un'ipotesi che non deve essere considerata, si sta scherzando con il fuoco - ha affermato Za Garibaldi -.
Posizionare un Cpr nella caserma Camandone sarebbe come mettere una bomba ad orologeria nel nostro Golfo Dianese, seconda realtà in regione in termini di presenze turistiche". "Non è solo il no di Diano Castello, che ha la caserma sul proprio territorio, ma abbiamo avuto il sostegno e la forza di tutti gli altri sindaci del Golfo Dianese. Siamo assolutamente contrari a questa ipotesi che è folle" ha concluso il primo cittadino di Diano Castello.
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