Italia e Estero

Servizio alpino, massima prudenza su Etna per colata lavica

AA

PALERMO, 15 FEB - La colata lavica che si è originata l'8 febbraio sull'Etna a quota 3000 metri da una fessura eruttiva alla base meridionale del cratere bocca nuova, sta scendendo lentamente con discreta alimentazione ed è giunta a quota 1900 metri circa e tra poco potrebbe attraversare la pista alto montana. Il servizio regionale Sicilia del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) raccomanda di restare a non meno di 200 metri dal fronte della colata lavica, dove si potrebbero verificare esplosioni freatiche con proiezione di blocchi e frammenti di lava incandescente, che potrebbero colpire quanti si trovino in prossimità del fronte della colata. Il Cnsas sottolinea che la colata lavica si sviluppa ad alta quota, in aree interessate da neve e ghiaccio, dove, sia di giorno che di notte si può essere colti dalla nebbia, perdendo l'orientamento, o da nevicate e da cambi improvvisi delle condizioni meteo climatiche. Quindi raccomanda ai visitatori "estrema prudenza e di farsi preferibilmente accompagnare da guide alpine o da guide vulcanologiche, al fine di ridurre i rischi". E ricorda che "in caso di incidente, malore o di perdita dell'orientamento in montagna o in ambiente impervio, poiché in Sicilia è assente il servizio di elisoccorso, che potrebbe garantire come in tutta Italia l'intervento immediato di un elicottero sanitario dotato di verricello, con personale tecnico e sanitario in pochi minuti direttamente sullo scenario incidentale, un eventuale intervento implica inevitabilmente lunghi tempi di intervento via terra da parte delle squadre del soccorso alpino".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Argomenti