Italia e Estero

Separare giudici e pm, 'perché sì: il pamphlet dell'avvocato'

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TORINO, 17 GEN - Separare le carriere di giudici e pm è un "passaggio necessario per migliorare la giustizia" e il cittadino, in vista del più che probabile referendum, deve essere messo in condizione di scegliere e di votare "consapevolmente e liberamente" contro o a favore. È lo spirito informatore di un pamphlet che in questi giorni ha cominciato a circolare a Torino: lo firma Mauro Anetrini, 67 anni, avvocato penalista di lungo corso, assai conosciuto negli uffici giudiziari di tutta Italia, e racchiude in una cinquantina di pagine una serie di "riflessioni rivolte a chi non vive di giustizia, ma ha tutto il diritto di essere informato". Il linguaggio piano, scorrevole e privo di qualsiasi dissertazione dottrinaria, però non lo rende un'opera di divulgazione: si tratta di pamphlet e, in quanto tale, oltre a schierarsi con veemenza da una parte, quella della separazione delle carriere, non risparmia le stoccate tanto alla magistratura e alle sue "invasioni di campo" quanto a una politica che nei decenni ha peccato di "ignavia, indolenza, inerzia". Già il titolo si profila come una specie di indicazione per l'elettore chiamato alle urne: "Separare. Perché Sì". Il punto, per Anetrini, è semplicemente "riequilibrare lo stato delle cose", rendendo il giudice effettivamente "terzo" rispetto al pm e "riportando le posizioni di tutti al posto loro assegnato dalla Costituzione".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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