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Sensori anti-aggressioni per la sicurezza in pronto soccorso

Il pronto soccorso dove è stato portato il 14 enne precipitato dal terzo piano dell'istituto superiore Savoia-Benincasa di Ancona, 17 febbraio 2024. ANSA / Daniele Carotti
Il pronto soccorso dove è stato portato il 14 enne precipitato dal terzo piano dell'istituto superiore Savoia-Benincasa di Ancona, 17 febbraio 2024. ANSA / Daniele Carotti
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ANCONA, 19 FEB - Ad Ancona un doppio sistema tecnologico per la sicurezza nei pronto soccorso e nei locali ambulatoriali dove operatori lavorano da soli o di notte: sensori anti-aggressioni con intelligenza artificiale attivati in pronto soccorso e altri dispositivi smart per permettere ai sanitari più esposti di chiedere subito aiuto. Il progetto innovativo per la sicurezza, è stato presentato dall'Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, guidata dal direttore Marco Armando Gozzini: l'obiettivo è monitorare costantemente la situazione per tutelare la sicurezza degli operatori e degli utenti, prevenire aggressioni o far intervenire in maniera più rapida possibile le forze dell'ordine, in un'epoca in cui sia assiste a sempre più casi di aggressioni negli ospedali. L'ultima ad Ancona quella attuata nella notte tra lunedì e martedì scorso da un 19enne che ha ferito a pugni e testate due infermieri al pronto soccorso dell'ospedale regionale. Un tipo di aggressioni non frequente ad Ancona dove in un anno, con oltre 60mila accessi in pronto soccorso, se ne sono verificate cinque ma in cui la pressione sugli operatori è sempre alta e i momenti di tensione non mancano. Da ieri nelle sale d'attesa dei pronto soccorso di Torrette e del materno infantile Salesi di Ancona sono attivi in tutto sette sensori volumetrici che, integrati con la videosorveglianza, monitorano i parametri ambientali (temperatura, umidità, presenza di fumo ecc.) ma captano anche situazioni di pericolo attraverso rumori particolari, movimenti o cambi di volumetria improvvisi, conversazioni ad alta voce, rottura di oggetti e inoltrano un segnale alla centrale interna dell'ospedale. Nei prossimi giorni verranno poi consegnati a 30 operatori di ambienti più esposti di Ospedale regionale e Salesi dispositivi con tecnologia militare, geolocalizzati e collegati multicanale alla centrale: reagiscono automaticamente in caso di cadute o malori e possono essere usati per chiedere aiuto, premendo un pulsante, con possibilità di comunicare con l'operatore che riceve la chiamata. Si tratta di ausili tecnologici, ha spiegato Gozzini, che si affiancano alla presenza delle forze dell'ordine, con il presidio di polizia e i controlli, al servizio di vigilanza interno ed esterno che aumenterà di unità così come per l'anti-incendio. L'azienda, hanno ribadito il direttore Gozzini e il direttore sanitario Claudio Martini, "è in prima linea per garantire la sicurezza di operatori sanitari e utenti". L'investimento dell'Azienda per questa tecnologia è di 90mila euro in tre anni. Collegato da remoto il vice presidente della Regione, assessore alla Sanità e alla Sicurezza, Filippo Saltamartini, ha sottolineato in riferimento al progetto e ad altri investimenti, come la Regione stia facendo "il massimo per garantire la sicurezza e l'integrità psicofisica dei sanitari, il patrimonio più prezioso per la sanità".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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