Italia e Estero

Scontro tra due aerei: un morto. Ferito un pilota bresciano

Scontro in Abruzzo prima dell'esibizione delle Frecce Tricolori: un pilota è morto, mentre l'altro, un 43enne bresciano, è salvo
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Due aerei della pattuglia acrobatica che si stava esibendo prima delle Frecce Tricolori, spettacolo previsto ad Alba Adriatica alle 17, si sono scontrati nel pomeriggio nel cielo di Tortoreto, in provincia di Teramo, precipitando in mare. Si tratta di due velivoli monoposto a elica.

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Luigi Wilmo Franceschetti, pilota bresciano di 43 anni, ha effettuato l’ammaraggio e si è salvato, mentre l’altro è morto. Il velivolo di quest’ultimo è stato individuato a quattro metri di profondità: i sommozzatori con palloni d’aria stanno cercando di far risalire a galla l’aereo che, dalle informazioni, risulterebbe poggiato sul fondale capovolto e chiuso. 

Difficile il recupero per il fatto che l'aereo è capovolto sul fondale. La vittima è Marco Ricci, 37enne di Siena.

Dall’ospedale di Teramo si apprende che il pilota ferito ha riportato solo escoriazioni di poco conto. Inizialmente le sue condizioni erano apparse più serie.

I due velivoli coinvolti nell'incidente fanno parte del team QBR, «Quei Bravi Ragazzi», squadra sportiva dilettantistica di Sassuolo (Modena). La squadra è composta, secondo quanto si apprende dal sito
ufficiale www.qbrteam.it, da Marco Ricci, Dimitri Paolacci, Ignazio Ingenito, Luigi Wilmo Franceschetti e Marco Grilli (riserva). Sulla pagina Facebook del team cominciano ad apparire messaggi attoniti e sconcertati di amici e fan dei componenti del gruppo.

«Stavamo passeggiando sul lungomare di Tortoreto, abbiamo visto i due aerei volare a bassa quota e non molto velocemente. Quando si sono scontrati abbiamo sentito il botto e in pochi secondi sono caduti in mare, a poca distanza dalla spiaggia. C'è mancato veramente poco alla strage, la spiaggia era piena di gente in quel momento». È il racconto di Marco Valenti, che sta trascorrendo alcuni giorni di relax con la famiglia a Tortoreto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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