Scontri a Cremona, niente scarcerazione per il bresciano
Resta in cella, a Canton Mombello, Mauro Renica, il 30enne bresciano arrestato l'11 giugno nell'ambito delle indagini sulle devastazioni durante il corteo nazionale antifascista del 24 gennaio scorso a Cremona. Per l'accusa, Renica accese e lanciò un fumogeno contro i poliziotti dando, così, il segnale di attacco. Il gip del tribunale di Cremona, Letizia Platè, non ha accolto l'istanza di arresti domiciliari avanzata dal difensore, Stefania Amato, per il proprio assistito che all'interrogatorio di garanzia si era avvalso della facoltà di non rispondere.
Resta nel carcere di Bologna anche Matteo Maria Pascariello, 23 anni, residente a Lecce, militante del collettivo Hobo, per il quale, però, il difensore non aveva chiesto la revoca della misura cautelare. A differenza di Renica, nell'interrogatorio di garanzia del 15 giugno scorso, Pascariello aveva ammesso di avere partecipato al corteo, ma aveva negato la premeditazione in relazione ai danneggiamenti di tre banche e del comando della polizia locale di Cremona.
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