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Scomparsa a Crema, il pm: «Forse di Sabrina i resti in auto»

La Procura di Cremona non esclude che i resti trovati sulla Panda incendiata nella notte tra il 15 e il 16 di agosto possano essere della donna
Sabrina Beccalli in una foto pubblicata su Facebook
Sabrina Beccalli in una foto pubblicata su Facebook
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La Procura di Cremona non esclude che i resti ritrovati sulla Panda distrutta dalle fiamme nella notte tra il 15 e il 16 di agosto possano essere di Sabrina Beccalli, la 39enne scomparsa a Ferragosto a Crema, e di cui non si trova il cadavere.

Per la vicenda, è finito in carcere Alessandro Pasini il 45enne accusato di omicidio, soppressione di cadavere e crollo di edificio, che ha sempre sostenuto di aver bruciato il corpo della donna morta per overdose dopo averlo caricato nell'auto di lei. E proprio per avere certezze definitive, il procuratore della Repubblica Roberto Pellicano ha chiesto stamattina al medico legale Cristina Cattaneo la disponibilità a riesaminare le ossa rinvenute nella macchina carbonizzata. Inoltre si dovrebbe procedere con l'esame del Dna.

L'anatomopatologa che si è occupata, tra gli altri, dei casi di Yara Gambirasio, Imane Fadil, e dell'identificazione dei migranti morti del naufragio del barcone nel mar di Sicilia del 2015, dovrà dunque analizzare le stesse stesse ossa, che due veterinari nei giorni scorsi avevano certificato essere di cane. Non così per il consulente della difesa, un medico legale, che proprio ieri, dopo una valutazione fotografica preliminare aveva parlato di almeno un osso attribuibile al genere umano, identificando in particolare la parte di una clavicola.

«Se anche quei resti fossero veramente di Sabrina - ha specificato il procuratore Pellicano - non cambierebbe di una virgola la nostra ricostruzione». Che rimane quella ipotizzata attraverso i rilievi scientifici dei Ris di Parma, gli accertamenti dei carabinieri della territoriale e la raccolta di testimonianze. Per gli inquirenti Sabrina Beccalli è stata uccisa da Pasini la sera di Ferragosto, dopo il rifiuto di una avance sessuale.

Poi è stata avvolta in una coperta e caricata in auto e forse gettata in qualche angolo di campagna o forse, a questo punto, bruciata in auto. Pasini ha sempre raccontato di non aver ucciso Sabrina, ma che lei sarebbe morta quasi all'alba di quel giorno per overdose - un cocktail di cocaina ed eroina - nell'appartamento della sua ex compagna e lui, «preso dal panico», avrebbe caricato il corpo, avvolto in una coperta, sulla Panda della stessa vittima per poi dar fuoco all'auto.

Prima di andarsene, come lui stesso aveva confessato al gip, avrebbe tagliato il tubo del gas della caldaia nel tentativo di far esplodere l'appartamento e cancellare ogni traccia. Una versione, per magistrati e uomini dell'Arma, inverosimile. Per loro si è trattato comunque di un omicidio. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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