Scandalo Facebook, siete tra i 214mila italiani spiati?
Non si placa lo scandalo Facebook-Cambridge Analytica ma, anzi, iniziano a definirsi i contorni della vicenda. Gli utenti coinvolti nel mondo sono 87 milioni, a fronte dei 50 milioni stimati inizialmente, e fra questi ci sono poco più di 214mila italiani. Da lunedì il social network inizierà ad avvisare le persone i cui dati sono stati condivisi dalla società. «La Commissione europea indagherà sul caso che consideriamo inaccettabile», ha riferito un portavoce dell’esecutivo. Mentre in Italia il Garante della Privacy intende raccogliere ulteriori elementi sugli utenti italiani.
«Dal 9 aprile diremo agli utenti se le loro informazioni sono state condivise da Cambridge Analytica», spiega Mike Schroepfer, Chief Technology Officer di Facebook. Le persone colpite dovrebbero ricevere un avviso che consentirà di vedere quali dei loro dati sono stati condivisi.
La piattaforma ha inoltre annunciato una stretta nel modo in cui le app possono usare i dati e darà agli utenti la possibilità di individuare più facilmente le applicazioni che usiamo e cancellare quelle che non ci interessano più. Per fare questa operazione, apparirà un link apposito in cima al flusso delle notizie. Altre novità «arriveranno nelle prossime settimane», sottolinea Schroepfer. Secondo i numeri divulgati ieri da Mark Zuckerberg sono 87 milioni gli utenti colpiti globalmente, di cui quasi l’82% sono negli Stati Uniti.
Intanto, l’appuntamento più atteso è l’11 aprile, quando proprio Zuckerberg sarà al Congresso Usa. In Italia le persone potenzialmente interessate dalla vicenda sono 214.134, nel nostro paese Facebook conta 31 milioni di utenti attivi. Il Garante per la Privacy italiano, Antonello Soro, intende raccogliere ulteriori elementi per una piena valutazione del caso e il prossimo 24 aprile riceverà Stephen Deadman, Deputy Chief Global Privacy Officer del social network.
Lo scorso 20 marzo è partita dall’Agcom una richiesta di informazioni, mentre il Codacons prepara una class-action negli Usa per gli utenti italiani coinvolti. «La Commissione Ue indagherà sul caso dei dati condivisi, che consideriamo inaccettabile», afferma un portavoce dell’esecutivo.
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