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Saman, estradato il cugino: può essere la svolta del caso

I carabinieri cercheranno informazioni per trovare il corpo della 18enne che si è opposta alla famiglia
Saman Abbas, scomparsa dopo essersi opposta a un matrimonio combinato - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Saman Abbas, scomparsa dopo essersi opposta a un matrimonio combinato - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Ikram Ijaz, il cugino di Saman Abbas - la 18enne pakistana scomparsa da oltre un mese fa dalla Bassa Reggiana e che si presume essere stata uccisa per il rifiuto più volte espresso verso un matrimonio combinato - è stato consegnato ieri mattina a Ventimiglia alle autorità italiane. La polizia francese lo aveva fermato il 29 maggio scorso a Nimes, mentre stava cercando di raggiungere alcuni parenti in Spagna a bordo di un Flixbus.

In serata, l’arrivo in carcere a Reggio Emilia, a disposizione della magistratura che nelle prossime ore lo interrogherà. Potrebbe essere una svolta nell’inquietante, tragica, vicenda. I carabinieri sperano di avere informazioni sul luogo preciso dove sarebbe stato nascosto il cadavere della ragazza. Il 28enne infatti compare nel video del 29 aprile (il giorno prima del presunto delitto) ripreso dalle telecamere di sorveglianza nei pressi dell’abitazione della famiglia Abbas a Novellara. Assieme allo zio Danish Hasnain, 33 anni - ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio premeditato - e a un altro cugino, il 34enne Nomanulhaq Nomanulhaq, è stato ritratto mentre con pale, piede di porco e un secchio si dirigeva verso i campi dove si pensa sia stata scavata la buca per seppellire il corpo di Saman.

Lo zio e l’altro cugino sono latitanti e ricercati in tutta Europa, dalla Spagna al Belgio e soprattutto in Francia. Il 10 maggio infatti Danish era stato controllato dalla questura di Imperia, verso il confine transalpino, assieme al 16enne fratellino di Saman. Quest’ultimo è stato portato poi in una comunità protetta, in attesa che il gip fissi l’udienza dell’incidente probatorio. Sarebbe stato proprio il minore - stando a quanto emerge dalle carte - a confidare agli inquirenti che ad ammazzare la sorella sarebbe stato lo zio Danish. Ricercati sono anche i genitori - il padre Shabbar, 46 anni, e Nazia Shaheen, 47 anni - rientrati improvvisamente i primi di maggio in patria (come risulta dalle liste d’imbarco a Malpensa, dove invece non figurava Saman) e finiti anche loro nel registro del sostituto procuratore Laura Galli, titolare del fascicolo per omicidio premeditato in concorso.

Nei loro confronti presto sarà depositata ufficialmente una rogatoria internazionale come ha confermato il colonnello dei carabinieri Cristiano Desideri: «Stiamo attendendo i processi autorizzativi per la richiesta che prima deve seguire un percorso di validazione». Il comandante provinciale dell’Arma ieri ha effettuato un sopralluogo, assieme alla pubblico ministero, nella zona delle ricerche del corpo a Novellara, attorno alla cascina dove Shabbar, il padre di Saman, lavorava come custode. I cani molecolari delle unità cinofile e un elicottero dei carabinieri hanno continuato a battere le campagne. Gli inquirenti si sono concentrati soprattutto in un punto esatto, tra alcune serre dell’azienda. «Stiamo lavorando su un’area che riteniamo verosimile per poter individuare il corpo della ragazza. Le ricerche sono in corso e auspichiamo un esito risolutivo anche grazie a strumentazioni tecniche come l’elettromagnetometro che mappa in profondità il terreno per poi andare a ricercare le anomalie non conformi ai parametri inseriti nel software di gestione. Perché proprio questo punto? In base anche alle immagini acquisite della videosorveglianza abbiamo studiato il comportamento degli indagati», ha spiegato il colonnello Desideri. In attesa degli sviluppi giudiziari che potrebbero arrivare nelle prossime ore dall’interrogatorio di Ikram.

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