Salvini: «Il centrodestra si è sciolto come neve al sole»
Il centrodestra che fa accordi con «centristi» e moderati non è più una coalizione in Italia. A denunciare quello che ormai «è evidente» è Matteo Salvini. Il leader della Lega non fa più sconti. Senza giri di parole e in una diretta Facebook (è tuttora costretto all'isolamento perché positivo al Covid), si toglie parecchi sassolini e li scaglia contro gli alleati, o prossimi ex. Nel mirino c'è Forza Italia, che sta tentando la reunion con le forze di centro che condividono il perimetro del Partito popolare europeo. Ma ci sono pure le frange moderate, capeggiate da Giovanni Toti di Coraggio Italia, che trattano l'alleanza con Matteo Renzi.
Troppo per il «capitano» leghista. Che non può contare nemmeno su una sponda di Silvio Berlusconi. Il Cavaliere sembra indifferente a tanto livore e si concentra sull'impresa di recuperare spazio e terreno, perché «Forza Italia vuole e deve essere protagonista del rinnovamento del centrodestra alternativo alla sinistra», fanno sapere dal partito dopo un incontro del presidente con i vertici riuniti ad Arcore. Lo stesso in cui il Cav non ha nascosto l'irritazione per una fuga in avanti «assolutamente fuoriluogo» di Renato Brunetta che spinge per il proporzionale. Con un'invasione di campo non richiesta nella linea del partito che spetta ancora a Berlusconi.
Ma è la Lega ad alzare la tensione più di tutti. Reduce dal flop quirinalizio il segretario reagisce e mostra gli artigli. «La coalizione si è sciolta come neve al sole» è l'immagine più allegorica che usa. Poi accusa: una squadra «per essere compatta deve avere un'anima, un obiettivo. Leggo che qualcuno sta cercando l'obiettivo con Renzi e Mastella». Quindi sentenzia: «Allora abbiamo due idee diverse».
Altrettanto piccate sono le reazioni. Da Clemente Mastella che affonda il colpo, definendo Salvini «un ciarlatano che ha portato la Lega a un'umiliante Caporetto» fino a Fratelli d'Italia che punge il centrodestra che sostiene l'esecutivo chiedendogli: «Ora vorrebbero spiegare a noi come si ricostruisce una coalizione?», è la replica di Francesco Lollobrigida, presidente dei deputati di FdI. Dunque, a una settimana dalla rielezione di Sergio Mattarella che ha fatto esultare il Parlamento ma ha spaccato il centrodestra, lo scontro è aperto e su più fronti.
Dopo le prime frecciate di Giorgia Meloni su un centrodestra «da rifondare daccapo», anche il leader leghista suona il de profundis. Tuttavia la partita e gli avversari sono diversi. In gioco, c'è la leadership del centrodestra. Salvini, «inchiodato» dai sondaggi che fotografano il sorpasso dei «patrioti» sui leghisti (FdI è al 19,3% e Lega al 18%, secondo Ipsos), denuncia la mancata elezione della presidente del Senato, Elisabetta Casellati indicata dalla coalizione per la corsa al Quirinale al quinto scrutinio: «Sulla carta contava su 450 voti - è la premessa - ma alla prova dell'aula 70 voti di presunto centrodestra sono scomparsi, di cui più di 40 di Forza Italia».
Per l'ex ministro la conclusione è una sola: «In questo momento e da un po' di tempo e temo ancora per qualche settimana, alla logica di squadra qualcuno preferisce la logica del singolo». Cambia pure le parole: non è più il centrodestra sottolinea amaro ma «il cosiddetto centrodestra». I traditori che non cita sono i totiani che stanno provando a smarcarsi dai sovranisti per allearsi con i renziani. Tace per ora il governatore ligure e vice presidente di Coraggio Italia. Ma per il partito parla Osvaldo Napoli. Il deputato vede il declino nella «competizione elettorale all'ultimo sondaggio fra Salvini e Meloni». Ma incoraggia i moderati ad andare avanti: «Credo che le affermazioni di Salvini debbano scuotere anche i più tiepidi in FI e indurli a riflettere sull'urgenza di recuperare una piena libertà di azione rispetto alla Lega salviniana».
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