Italia e Estero

Salvini a Pontida: «La ruspa la uso contro Renzi»

Raduno leghista a Pontida, Salvini attacca su il governo Renzi. Maroni contro la proposta di case popolari a rom e sinti
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«La ruspa fa giustizia di tanti errori. La ruspa la uso per Renzi non per qualcun altro. La ruspa la usiamo per far ripartire il lavoro». Così Matteo Salvini parlando coi giornalisti a Pontida a margine del raduno di oggi della Lega Nord. «L’anno scorso eravamo qua per ricostruire e ripartire. Quest’anno siamo ripartiti e siamo qua per vincere. Abbiamo le idee e gli uomini giusti, vogliamo prendere un voto in più di Renzi e andare al governo a cambiare le cose», ha continuato il segretario federale della Lega Nord. Ma per andare al governo non bisogna abbassare i toni? «Non dirò più vaffanculo», ha risposto.
 
Passando al tema dei rom il segretario della Lega Nord ha commentato l'incontro del Papa a Torino: «Mi fa piacere che Papa Francesco a Torino abbia trovato il tempo per incontrare dei rom e sono sicuro che avrà incontrato anche i torinesi esodati» ha detto Salvini. «Non mi permetto di attaccare il Papa, io sono l'ultimo dei buoni cristiani, ma rispetto chiama rispetto», ha aggiunto tornando sulla polemica per l'accoglienza degli immigrati. 
 
Parlando del progetto politico il segretario cita San Francesco come modello:«Noi cambieremo questo Paese, partendo dalle cose necessarie, dalle cose possibili. E cambieremo anche l'Europa che è un'unione sovietica criminale». Salvini ha sostenuto che «la scelta della Lega è una scelta di normalità». «Oggi si fa la storia - ha concluso il segretario -. Abbiamo impegnato la nostra vita perché i nostri figli possano vivere liberamente e seriamente nella terra dei nostri nonni».
 
Sul tema della chiusura dei campi nomadi è stato invece il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, a intervenire in modo netto: se il governo pensa di chiudere i campi nomadi e inserire rom e sinti nelle graduatorie delle case popolari, ha detto, «sappia che deve passare sul mio corpo noi non accetteremo mai». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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