Italia e Estero

Sale lo spreco a tavola, in Italia si butta cibo per 14 miliardi

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ROMA, 04 FEB - Cresce ancora la quota di cibo che si butta nella spazzatura e scende sempre di più l'attenzione alle buone pratiche. In totale, considerando tutta la filiera, lo spreco alimentare in Italia presenta un conto salato di 14,1 miliardi di euro per 4,5 milioni di tonnellate di prodotti sfiorando i 140 euro a testa l'anno (139,71) contro i 126 euro di un anno fa. A preoccupare è il segnale negativo che arriva dalle nostre case con un costo di 8,2 miliardi di euro sul totale del costo dello spreco di filiera. Questa la fotografia scattata nel Rapporto 'Il caso Italia' 2025 dell'Osservatorio Waste Watcher International, elaborazione Ipsos/Università di Bologna, in vista della 12/a Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, il 5 febbraio, fondata dalla campagna Spreco Zero. Giornata che lancia il countdown verso l'obiettivo Onu 2030 di dimezzare lo sperpero di cibo: "A quella data - spiega il direttore scientifico Waste Watcher e della Giornata, di cui è anche ideatore, Andrea Segrè - lo spreco si dovrà attestare a 369,7 grammi settimanali, e per fare questo dobbiamo tutti tagliare, ogni anno, da qui al 2029, circa 50 grammi di cibo a settimana a testa". Che tradotto in pratica significa un quarto di mela in meno nel bidone ogni settimana, o un quarto di bicchiere di latte in meno gettato negli scarichi, o una rosetta di pane in meno nell'umido. Un impegno urgente se ogni giorno, rileva il Rapporto, vengono dissipati sul territorio nazionale 88,2 grammi di cibo a testa, pari a 617,9 grammi a settimana pro capite, in crescita rispetto agli 81gr. al giorno e i 566,3gr. a settimana di un anno fa. A guidare la hit nefasta dello spreco sono frutta fresca (24,3 grammi settimanali) e pane (21,2 grammi), che hanno superato verdure (20,5 grammi), insalata (19,4 grammi), cipolle, aglio e tuberi (17,4 grammi). E se da una parte si spreca, dall'altra si allontana l'accesso al cibo sano e sostenibile: l'indice Fies di insicurezza alimentare 2025 sale del 13,95% (era +10,27% nel 2024). L'impoverimento alimentare delle famiglie italiane colpisce soprattutto al Sud (+ 17%) e al Centro (+15%), le stesse aree dove si spreca più cibo nelle case (il Sud +16% con 713,8 grammi pro capite settimanali, e il Centro +4% con 640gr.). A sorpresa sprecano soprattutto le fasce sociali più deboli (+26% rispetto alla media), ma si butta anche tanto nei piccoli centri (+12%) e nelle famiglie senza figli (+16%). A pesare sulla bilancia degli sprechi, in questi casi, "è la deperibilità del cibo più economico, ma di minore qualità". Più virtuosi al Nord con uno spreco medio di 526,4 grammi per cittadino. Per le buone pratiche, il coordinatore del Rapporto, Luca Falasconi, docente Università di Bologna, invita a scaricare la app dello Sprecometro: "L'obiettivo è ambizioso ma ogni piccola azione conta", dice.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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