Rovelli, l'umanità è una sola tribù ma ci massacriamo a vicenda
FRANCOFORTE SUL MENO, 15 OTT - "Fin dall'alba della civiltà esistono libri che diffondono idee. Ma idea non è la parola giusta. I libri trasmettono modi di pensare, sogni, inclusi quei tipi di sogni che creano la realtà. Noi esseri umani viviamo in un mondo di narrazioni. In questi mondi di parole vediamo continui cambiamenti grazie ai libri che costituiscono la civiltà, Ci hanno insegnato come pensare la realtà e noi stessi. Non solo quelli del passato, ma del presente che continuano a ridisegnare la nostra realtà". Lo ha detto il fisico Carlo Rovelli all'inaugurazione della Buchmesse di Francoforte 2024 con l'Italia Paese Ospite d'Onore. "Cerco sempre di mostrare come la scienza modifichi la nostra visione della realtà. I libri guidano le nostre azioni e determinano il nostro destino. Questo dovrebbe dare a tutti noi un profondo senso di respoinsabilità. Oggi il destino di ciascuno di noi è il destino di tutti noi", ha sottolineato Rovelli. "Le tribù umane sono ora la singolare tribù umana. Il mondo affronta sfide, la crisi ecologica, una crescente concentrazione di ricchezza e una povertà estrema. Abbiamo tanto cibo ma milioni di persone non hanno da mangiare, ma soprattutto la spesa militare sta aumentando vertiginosamente. Spendiamo soldi per costruire armi generando enorme dolore. Perché lo facciamo in questo momento? Perché siamo scemi, risposta caritatevole. L'altra è che alcuni diventano più ricchi. Incombe la minaccia catastrofe nucleare. Stiamo costruendo missili in grande numero e dispiegandoli ovunque, anche in questo paese che pensavamo fosse saggio. Date le differenze di conflitti, adoperiamo la nostra energia per sopraffarci a vicenda. I nostri nemici sono gli amici con cui dovremmo lavorare per il bene comune. Ci massacriamo a vicenda oggi. Diciamo che combattiamo perché abbiamo valori diversi. E' una bugia. Combattiamo perché siamo simili. Diciamo che combattiamo per gli ideali e invece lo facciamo per supremazia e potere. Pochi ricchi difendono i privilegi con la violenza". "Non voglio cantare la bellezza e la grandezza del mio Paese, non c'è bisogno di dirlo. Voglio cantare la bellezza della tribù umana. Ma chiedo troppo se invito tutti noi del mondo del libro a riconoscere che l'umanità è tutta una tribù, che non dobbiamo demonizzare le differenze e creare una comunità globale per la terra. Per favore scrivete libri che ci insegnino a fermare la follia del presente. Per favore guardiamo alla comunanza del nostro destino. Vorrei che la comunità del libro - ha concluso Rovelli - sia all'altezza di svolgere il ruolo civilizzatore che i libri hanno avuto per millenni, prima che sia troppo tardi".
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