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Rogo di rifiuti, l'ombra del dolo: «Anche l'Esercito in campo»

Domato l'incendio all'impianto campano che tratta rifiuti. Si ipotizza il dolo. Il ministro Costa: «Cc ed Esercito al lavoro»
  • Incendio allo Stir di S. Maria Capua Vetere: domate le fiamme
    Incendio allo Stir di S. Maria Capua Vetere: domate le fiamme
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È stato domato l'incendio allo Stir di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), l'impianto che tratta i rifiuti indifferenziati provenienti da tutto il Casertano per poi avviarli all'incenerimento presso il termovalorizzatore di Acerra (Napoli). Il comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Caserta, Luciano Buonpane, spiega che «il rogo è ormai domato, ci sono ancora delle fumarole per questo stiamo portando i rifiuti all'esterno del capannone, così anche grazie alla pioggia potremo spegnerli del tutto». 

Il presidente della Gisec, società della Provincia di Caserta che gestisce lo Stir, Fulvio Fiorillo, aggiunge che «l'incendio ha riguardato dei rifiuti già imballati per essere trasportati dall'inceneritore. Fortunatamente - prosegue Fiorillo - abbiamo vasche con centinaia di migliaia di litri d'acqua che hanno aiutato i vigili del fuoco nelle operazioni di spegnimento. Questa mattina i conferimenti di rifiuti sono già ripartiti. In ogni caso avvieremo un'indagine interna, che andrà di pari passo con quella delle forze dell'ordine e della magistratura».

Sulla matrice del rogo Fiorillo fa capire che propende per l'ipotesi dolosa. «Aspettiamo gli accertamenti dei Vigili del fuoco, ma sin da ora posso dire che sarebbe strano se il rogo non fosse doloso. I rifiuti in fiamme non erano di tipo organico, ma indifferenziato; certo troviamo spesso in questa tipologia di immondizia accendini o bombolette spray, ma è sempre necessario una scintilla per innescarli e farli scoppiare» conclude. Sono stati i guardiani in servizio allo Stir, che ieri era chiuso, ad accorgersi del rogo. 

«Al Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che si terrà in prefettura a Caserta richiederò a nome del Governo una task force di carabinieri esperti in materia ambientale; ne ho già parlato con il Comandante Generale dell'Arma. È inoltre necessario che l'Esercito presidi i siti a particolare rischio, che le prefetture ben conoscono». Così il ministro dell'Ambiente Sergio Costa. «Lo Stato - ha proseguito - deve mostrare i muscoli; per quanto mi riguarda quei criminali responsabili dei roghi dovranno marcire in galera».

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