Rogo del camper e sorelle uccise: caccia al killer della molotov
Dormivano in 13 in quel camper nel parcheggio di un centro commerciale a Centocelle, periferia Est di Roma. Il padre Romano Halilovic, la moglie e ben 11 figli. Poi qualcuno nella notte ha tirato una molotov e tutto é stato avvolto nel fuoco. Elizabeth, Angelica e Francesca sono morte bruciate: erano Rom e avevano 4, 8 e 20 anni. La famiglia originaria della Bosnia, ma loro nate e cresciute in Italia. I genitori e gli altri 8 fratelli si sono salvati, cercando in tutti i modi di tirarle fuori prima che arrivassero i Vigili del
fuoco, che hanno potuto solo spegnere il rogo. Una fine orribile.
La pista prevalente al momento é quella della vendetta tra clan nomadi, secondo fonti investigative. Esclusa per ora quella dell'odio razziale. «Chiunque sia stato é un crimine orrendo - dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - Quando si arriva a uccidere i bambini si è al di sotto del genere umano». Bisogna «accertare i responsabili e condannarli severamente». Il Papa ha mandato l'Elemosiniere Monsignor Krajewski dalla famiglia Halilovic per portare un saluto e un aiuto concreto, fa sapere la Santa Sede.
La sindaca Virginia Raggi é andata sul luogo della tragedia: «Esprimiamo cordoglio perché quando ci sono delle vittime si rimane in silenzio».
La Procura indaga per incendio doloso e omicidio volontario, e l'ipotesi della vendetta tra clan nomadi prevale su quella dell'odio razziale. Lo sconosciuto a volto scoperto che ha lanciato la bottiglia incendiaria é stato filmato da una telecamera di sorveglianza. Le immagini sono al vaglio della Digos. L'uomo ora è ricercato ovunque, soprattutto nei campi nomadi che sono setacciati dalla Polizia.
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