Italia e Estero

Rigopiano: oggi la sentenza in Cassazione

Una veduta esterna del “Palazzaccio” o Palazzo di Giustizia, meglio conosciuto come la sede della Corte di Cassazione in piazza Cavour a Roma, 26 novembre 2020. ANSA/CLAUDIO PERI
Una veduta esterna del “Palazzaccio” o Palazzo di Giustizia, meglio conosciuto come la sede della Corte di Cassazione in piazza Cavour a Roma, 26 novembre 2020. ANSA/CLAUDIO PERI
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PESCARA, 03 DIC - Attesa per la sentenza della Cassazione nel procedimento legato alla tragedia dell'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), travolto e distrutto, il 18 gennaio 2017, da una valanga che provocò la morte di 29 persone. Il pronunciamento, su cui grava anche lo spettro della prescrizione per alcune accuse, ci sarà in giornata. Presenti, in Cassazione, come avvenuto la scorsa settimana, tanti parenti delle vittime di quel disastro. Giovedì scorso i giudici della sesta sezione, dopo avere ascoltato gli interventi di tutti gli avvocati difensori, avevano deciso di rinviare la decisione a oggi, alla luce della "complessità del processo" e del numero di posizioni da vagliare. I giudici dovranno decidere in merito alle richieste avanzate nell'udienza di mercoledì dal sostituto procuratore generale, che ha chiesto un appello bis per l'allora prefetto di Pescara Francesco Provolo, condannato a un anno e 8 mesi per rifiuto di atti d'ufficio e falso, per valutare anche le accuse di concorso in omicidio colposo, in lesioni colpose e in depistaggio, per le quali è stato assolto in Appello. Il pg, inoltre, ha sollecitato l'annullamento delle assoluzioni nei confronti di sei persone, rappresentanti dell'autorità regionale di protezione civile, e la conferma delle condanne dei dirigenti della Provincia di Pescara Paolo D'Incecco e Mauro Di Blasio (entrambi 3 anni e quattro mesi), dell'ex gestore dell'hotel Bruno Di Tommaso (6 mesi) e del tecnico del comune Enrico Colangeli (2 anni e otto mesi per entrambi). Chiesto un nuovo processo di secondo grado anche per il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta. Il pg, Giuseppe Riccardi, nel corso della sua requisitoria, ha ricordato che in quel tragico giorno "il pericolo valanghe era forte, livello 4, e venne comunicato alla prefettura".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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