Riforma della sanità, il Consiglio regionale: «Inammissibile la proposta di referendum»
Il consiglio regionale lombardo ha approvato l'ordine del giorno, presentato dai capigruppo di maggioranza del centrodestra, che dichiara inammissibile la proposta di referendum abrogativi parziali. I voti favorevoli sono stati 45, mentre le opposizioni non hanno partecipato al voto. I referendum abrogativi, presentati da Medicina Democratica, ponevano quesiti inerenti «l'equivalenza pubblico-privato e l'estensione delle funzioni e dei servizi che il pubblico può delegare al privato rispettivamente da parte delle Ats e delle Asst».
La protesta delle opposizioni
Le opposizioni (specificatamente Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra e Patto Civico) hanno protestato esponendo cartelli rossi con le scritta «La destra toglie la parola ai Lombardi», «Sulla tua salute decidono loro» e «La destra ha paura della voce dei lombardi». La protesta è nata anche perché il presidente del consiglio regionale Federico Romani non ha fatto votare l'ordine del giorno presentato dalla minoranza che chiedeva di non votare per quello della maggioranza. Il capogruppo del Partito Democratico, Pierfrancesco Majorino, ha accusato la maggioranza di voler imporre «un bavaglio ai cittadini. Un bavaglio grosso e fragile che porterà inevitabilmente a ricorsi, segno di una straordinaria debolezza». «Hanno paura che si apra, fuori dalla dinamica di una discussione politica elettorale, il confronto sulla sanità lombarda. Un colpo di mano che non si giustifica da nessun punto di vista - ha continuato -. Non volete dare la parola ai lombardi sulla qualità della politica sanitaria: viene il dubbio che non vogliate disturbare qualcuno».
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