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Resta poco tempo per le ricerche del sommergibile che porta al relitto del Titanic

L'equipaggio può infatti contare al massimo su 96 ore di ossigeno dall'inizio della missione, che è cominciata domenica
Hamisc Harding, Shahzada Dawood, Stockton Rush e Paul-Henry Nargeolet sono a bordo del Titan - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Hamisc Harding, Shahzada Dawood, Stockton Rush e Paul-Henry Nargeolet sono a bordo del Titan - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Non è ancora stato ritrovato il sommergibile Titan con cinque persone a bordo di cui non si hanno notizie da domenica. Le ricerche proseguono nell’Atlantico settentrionale a circa 700 chilometri dalla costa della provincia canadese Terranova e Labrador, ma restano poche ore per recuperare il sottomarino della società OceanGate che organizza immersioni per esplorare il relitto del Titanic, il famoso transatlantico affondato nell’aprile del 1912, a 3.800 metri di profondità.

L'equipaggio può infatti contare al massimo su 96 ore di ossigeno dall'inizio della missione, sempre che l'integrità dello scafo non sia stata danneggiata dall'enorme pressione sottomarina o da un incidente. Non è esclusa l'ipotesi che il mini sommergibile possa essere riemerso e non sia stato ancora localizzato. Ma appare improbabile dopo che una schiera di navi e aerei americani e canadesi ha ispezionato finora senza risultato 13.000 chilometri quadrati.

Le ricerche sono iniziate anche sott'acqua: si stanno impiegando veicoli telecomandati che danno la possibilità di cercare e recuperare oggetti negli abissi fino a 6.000 metri di profondità mentre un aereo canadese P-3 ha sganciato boe sonore nella zona in cui è affondato il Titanic che possono registrare eventuali suoni emessi dal sommergibile fino a 3.962 metri di profondità. Anche Parigi parteciperà agli sforzi: l'istituto oceanografico francese Ifremer ha dirottato la sua nave Atalante, dotata di un robot sottomarino, verso la zona di ricerca, il suo arrivo è previsto per oggi. Il Polar Prince, la nave che assisteva la missione, ha perso i contatti con il Titan circa un'ora e 45 minuti dopo l'inizio dell'immersione, quando avrebbe dovuto essere ad oltre la metà del tragitto. 

Un velivolo militare canadese impegnato nelle ricerche ha rilevato alcuni rumori provenire da sott’acqua nel punto in cui si stavano concentrando le ricerche, ha fatto sapere la Guardia costiera degli Stati Uniti. Sembra che i rumori siano stati rilevati grazie alle «sonoboe», cioè boe in grado di rilevare onde acustiche e di trasmetterle ai mezzi di ricerca. Alcuni media hanno detto citando comunicazioni interne del governo che i suoni sarebbero dei non meglio specificati «colpi». Una delle ipotesi è che possano provenire proprio dall’interno del sommergibile, che si stima abbia ancora circa un giorno di autonomia di ossigeno. 

Chi c'è a bordo

A bordo della spedizione, che costa 250mila dollari a testa, c'erano cinque persone: il 58enne milionario britannico Hamish Harding (che lo scorso anno era volato nello spazio a bordo del quinto volo commerciale di Blue Origin, la società spaziale di Jeff Bezos), il businessman pakistano residente a Londra Shahzada Dawood col figlio Suleman, il 77enne esploratore e pilota di sommergibili francese Paul-Henri Nargeolet e Stockton Rush, fondatore e ceo di OceanGate, l'azienda proprietaria del Titan.

La missione era iniziata domenica a St. John's, città dell'isola di Terranova al largo della costa canadese, prima di percorrere l'Atlantico per circa 640 km sino al sito del relitto. Il giorno prima Harding, uomo d'affari e avventuriero con sede negli Emirati Arabi, aveva pubblicato un messaggio sulla sua pagina Facebook: «A causa del peggior inverno a Terranova in 40 anni, questa missione sarà probabilmente la prima e unica missione con equipaggio sino al Titanic nel 2023. Si è appena aperta una finestra meteorologica e domani tenteremo un'immersione. Altri aggiornamenti sulla spedizione a seguire, se il tempo regge!». 

Gli scenari

Per ora si possono fare solo scenari. Il più ottimistico è una perdita di propulsione o di comunicazione: in tal caso il sommergibile potrebbe aver lasciato la sua zavorra per risalire in superficie e attendere di essere recuperato. Il peggiore è se un qualche evento ha compromesso l'integrità dello scafo. L'ipotesi intermedia è che sia colato a picco, cosa che renderebbe estremamente difficile il recupero.

Com'è fatto il Titan

Il Titan è un sommergibile innovativo, un cilindro bianco leggermente panciuto lungo quasi 7 metri e alto due e mezzo con quattro motori elettrici e un solo oblò sul fronte, per minimizzare i punti deboli e resistere alla formidabile pressione degli abissi. Secondo la scheda tecnica è in grado di resistere a una pressione di 400 bar, l'equivalente di una forza di 400 kg per centimetro quadrato, la superficie di un'unghia. Ma dove batiscafi e sottomarini da acque profonde sono generalmente costruiti in acciaio o titanio, Titan utilizza una combinazione di fibra di carbonio e titanio: una tipologia costruttiva insolita che, secondo OceanGate, garantisce la leggerezza dello scafo, sotto le 10 tonnellate. Per sicurezza, il Titan è dotato di un sistema di controllo in tempo reale dell'integrità della sua struttura, con una serie di sensori che avvisano il pilota di interrompere la discesa in caso di pericolo. Altra innovazione, tutti i comandi del sommergibile passano attraverso una rete wi-fi. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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