Renzi al Quirinale: «Governo con tutti o voto dopo la Consulta»
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, come annunciato è salito al Quirinale per rassegnare formalmente le dimissioni al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo la vittoria del No al referendum costituzionale. Si apre così ufficialmente la crisi di Governo. A bordo della Lancia Thema con la quale Renzi è salito al Colle c’era anche Filippo Sensi, il portavoce del premier.
Il colloquio tra Renzi e Mattarella è durato 40 minuti, dopo i quali l'ormai ex premier ha lasciato il Quirinale per fare ritorno a Palazzo Chigi.
Nel pomeriggio Renzi, alla direzione del Pd, si è detto non più disposto a farsi carico da solo del peso della responsabilità di riprendere per mano il Paese. Le parole utilizzate dal presidente del Consiglio non lasciano dubbi su quale sia la sua scelta per il futuro: è pronto, con il Partito Democratico, a sostenere un esecutivo di larghe intese, in cui siano tutti i partiti a pagare quel prezzo della responsabilità che è risultato particolarmente salato per il Pd. In alternativa c’è solo il voto: «Il Pd non ha paura della democrazia e non ha paura dei voti». Un voto che arriverebbe presto, subito dopo il pronunciamento sull’Italicum della Corte Costituzionale, la cui seduta è prevista a partire dal 24 gennaio.
Nulla aggiunge sul proprio futuro. Se non su quello più prossimo: «Rimaniamo in carica per l’ordinaria amministrazione, anche se domani tornerò a casa per festeggiare il compleanno di mia nonna», scherza il segretario Pd: «Sarò impegnato in un torneo di Playstation con i miei figli», prosegue con lo stesso registro, «e spero di avere più fortuna di quanta ne abbia avuta negli ultimi giorni».
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