Recovery Plan e lavoro, lauree «abilitanti» e stop a quota 100
Tra le molte novità che emergono dalla bozza del Recovery Plan italiano, destinato ad essere esaminato in Consiglio dei Ministri domattina, alcune spiccano per l'impatto che avranno sul mondo del lavoro. All'ingresso per molti e all'uscita da esso per una ben più ampia platea di cittadini.
Nelle molte previsioni del documento programmatico, destinato a tracciare le linee guida d'impiego dei fondi stanziati dall'Unione Europea per la ripartenza dopo la pandemia, trova spazio anche la «riforma delle lauree abilitanti».
«La riforma prevede la semplificazione delle procedure per l'abilitazione all'esercizio delle professioni - si legge nel testo -, rendendo l'esame di laurea coincidente con l'esame di Stato, con ciò rendendo semplificando e velocizzando l'accesso al mondo del lavoro da parte dei laureati».
Ma novità sono previste anche sul fronte pensionistico. Nella bozza del piano, si legge che «in tema di pensioni, la fase transitoria di applicazione della cosiddetta Quota 100 terminerà a fine anno e sarà sostituita da misure mirate a categorie con mansioni logoranti».
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