Radio Kiev: «Non illudetevi sulle difficoltà interne di Putin»
Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.
Slava, la nostra sentinella ucraina, avvista, ogni giorno, gli accadimenti di una patria martoriata e spiega l'anima della resistenza, la rabbia di Putin, la potenza della loro - e nostra - opposizione: «Io penso in russo, parlo russo e resisto da ucraino. Putin credeva che noi fossimo sempre russi e chi non lo era diventava drogato e nazista. Non ha capito che noi in otto anni di preparativi dopo il Donbass e la Crimea ci siamo addestrati, giorno dopo giorno, notte dopo notte e adesso sappiamo come ci si difende. L'amica di mia moglie Natascia ci ha chiamato anche stanotte dalla capitale russa e chiede scusa e piange per l'invasione. Non dovete illudervi sulle difficoltà interne di Putin. Sono tutti schierati con lui, dalla Siberia fino alle grandi città, tranne focolai di intellettuali, di studenti messi subito in prigione. L'amica di mia moglie è una eccezione.
Ora conta soltanto la guerra. Il Covid è irrilevante, al centro c'è soltanto la conquista dell'Ucraina. Non illudetevi sulle trattative, servono soltanto a far riposare forze armate che non pensavano di trovare una resistenza forte. Da almeno un anno dico agli imprenditori che mi ospitano in provincia di Brescia che Putin avrebbe invaso l'Ucraina e poi sarebbe toccato alla Polonia, alla Romania, all'Ungheria, all'Europa. La minaccia nucleare non è per spaventare, lui è pronto a usare bombe nucleari di zona e ad allargare il campo della conquista».La madre di Slava, ieri, nella telefonata della buonanotte ha disegnato il clima che si respira nelle città maggiori dell'Ucraina, a Kiev, a Donetsk: «I carri armati fermi sono stati messi di traverso e adesso formano delle barricate. Alle stazioni giorno e notte arrivano e partono treni per portare in salvo donne, bambini e chi ha più di 60 anni, gli altri sono armati di kalasnikov e combattono. Anche molti studenti e operai con meno di 18 anni, come voi, nel Risorgimento. Io conosco la storia italiana, conosco Garibaldi, la resistenza italiana, siamo come nella resistenza italiana e bene armati. È una barzelletta la controinformazione di Putin. Lui fa dire che noi abbiamo provocato e lui ha invaso. Come dire che una donna è stata stuprata perché è uscita di casa».
Slava ricorda l'amicizia tra ucraini e italiani, spiega che la televisione manda in onda Fantozzi e Totò per alleviare i brutti pensieri. Spiega, infine, che per gli ucraini, Odessa e Napoli sono simili, sorelle e intanto passa l'ennesimo giorno di un martirio
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