Radio Kiev: «Nella mia patria adesso è eccidio»
Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.
Slava, cosa ti riferiscono gli amici dall'Ucraina? «Kharkiv ha tutti i quartieri colpiti. I soldati russi non hanno pietà. Bombardano Mariupol che è stata circondata. Nella mia patria adesso è eccidio assoluto. Mariupol senza acqua, senza luce, senza cibo da due giorni e senza la possibilità di uscire e di entrare. Ma Mariupol non si arrende. Combattimenti in periferia a Kiev. Ci sono truppe speciali dieci volte più abbondanti dei nostri. Ieri sono stati abbattuti alcuni missili con scudi ucraini. Cadono dei resti, perché se fosse il missile integrale sarebbero stati danni grandissimi.
Combattono casa per casa. O distruggono Kiev completamente o altrimenti non ci sarà resa. Chi come noi ha fatto la rivoluzione arancione del 2004 e quella del 2013, quando è scappato l'ex presidente Yanukovic non si arrenderà se non per una distruzione totale. Le perdite civili sono tantissime, ma noi non ci arrendiamo. Se Occidente non farà una mossa Putin andrà fino alla fine e prenderà in ostaggio tutta l'Ucraina. Non é il momento di pregare, ma è il momento di combattere. Pregheremo quando tutto sarà finito».
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