Putin: «Dialogo, ma gli interessi di Mosca non sono negoziabili»
Prove muscolari, rischieramenti di truppe, febbrili tentativi di dialogo. E un intreccio di interessi economici e geopolitici sullo sfondo. Il risiko ucraino conosce ore cruciali, specie dopo che il presidente russo Vladimir Putin, che solo l’altra sera nel suo lungo intervento aveva annunciato il riconoscimento dei territori separatisti del Donbass e l’invio di truppe come forze di pace, ha dichiarato che la Russia è pronta a trovare «soluzioni diplomatiche» con Kiev e l'Occidente. «Ma gli interessi di Mosca non sono negoziabili» ha tenuto a sottolineare in un videomessaggio trasmesso in occasione del Giorno dei difensori della patria, una festa nazionale russa. «Il nostro Paese è sempre pronto al dialogo diretto e onesto, per la ricerca di soluzioni diplomatiche ai problemi più complessi», ha detto Putin, aggiungendo che «gli interessi della Russia, la sicurezza dei nostri cittadini, per noi non sono negoziabili».
Kiev: «Un soldato ucciso»
Nel frattempo però, la partita sul piano militare è in rapida evoluzione. L'esercito ucraino ha reso noto che un altro soldato è stato ucciso e sei sono rimasti feriti in bombardamenti da parte dei separatisti filorussi nell’Ucraina orientale nelle ultime 24 ore. Lo riporta il Guardian. In questo periodo l'esercito ha registrato 96 bombardamenti, 81 dei quali sono avvenuti con armi pesanti, rispetto agli 84 del giorno precedente. È quanto emerge dal rapporto giornaliero della Joint Forces Operation ucraina, pubblicato questa mattina. Le forze separatiste, sottolinea il documento, hanno usato artiglieria pesante, mortai e lanciarazzi Grad.
Le sanzioni
Gli Usa inviano truppe ai confini
Alle sanzioni economiche annunciate dall’Unione Europea e dagli Usa, che andranno a danneggiare anche gli interessi di molti oligarchi vicini a Putin - Biden ha espressamente indicato l’obiettivo di «tagliare i ponti tra mondo finanziario occidentale e russo» - si affiancano però le contromisure militari, che riguardano da vicino anche il nostro Paese.
Il «dispiegamento aggiuntivo» di truppe Usa nei Paesi baltici membri della Nato autorizzato da Joe Biden consisterà infatti nel trasferimento di 800 militari americani dall'Italia. Si tratta di un battaglione di fanteria. Il Pentagono ha approvato anche il trasferimento sino a otto F35 e 20 elicotteri da attacco Apache dalla Germania verso il fianco orientale della Nato. Altri 12 elicotteri dello stesso tipo saranno spostati dalla Grecia in Polonia. I movimenti avverranno in settimana.
Rispondendo alla domanda se i soldati italiani siano in pre-allerta precisa: «La coesione che abbiamo dimostrato fino ad ora è necessario che si confermi sia a livello di Unione europea con il sistema delle sanzioni, che a livello Nato attraverso il mantenimento degli strumenti di deterrenza - spiega -. Strumenti a cui anche l'Italia contribuisce con le attività sul terreno dei nostri militari in Lettonia, con l'air policing in Romania, con la sorveglianza marittima nel Mediterraneo orientale e con le ulteriori misure di innalzamento della prontezza operativa che in queste settimane sono state implementate».
La contrarietà della Cina
Tra le poche voci che si levano dallo scacchiere internazionale a sostegno delle posizioni russe, c’è quella del ministero degli Esteri cinese, contrario all'imposizione di sanzioni. L’asupicio è piuttosto che tutte le parti coinvolte nella crisi ucraina cerchino di risolvere la questione attraverso il dialogo, mantenendo la calma ed esercitando moderazione, come ribadito ai media dal portavoce del ministero, Hua Chunying, secondo quanto riporta il Guardian.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato