Putin: «Abbiamo risposto a una minaccia ai nostri confini»
Con l'attacco all'Ucraina, Mosca ha risposto ad «una minaccia diretta vicino ai confini russi», perché «un attacco era stato preparato, anche alla Crimea». Lo dice Putin durante la parata per il Giorno della vittoria sui nazisti spiegando che «l'orrore di una guerra globale non si deve ripetere».
Ai soldati dice che stanno combattendo «per la nostra gente nel Donbass e per la sicurezza della patria». La Russia ha sempre voluto «un sistema indivisibile per la sicurezza ma la Nato non ci ha ascoltato».
«L'aggressione» della Crimea «è stata una minaccia ai confini, inammissibile per noi. Il pericolo è cresciuto ogni giorno, il nostro è stato un atto preventivo, una decisione necessaria e giusta». La morte di ogni soldato è una «perdita irreparabile» e il governo aiuterà «le famiglie». Putin si dice «orgoglioso» per le «gesta» dei «soldati americani» e degli «alleati inglesi francesi e partigiani» contro il nazismo e ricorda che gli Usa vietarono a veterani della II guerra mondiale di andare a Mosca. Sulla Piazza Rossa anche il Patriarca Kirill..
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