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Pronto, c'è qualcuno?

Gli astronomi stanno cercando di captare segnali dall'asteroide Oumuamua in transito nel nostro Sistema solare
Un'elaborazione grafica dell'asteroide Oumuamua fatta dalla Nasa
Un'elaborazione grafica dell'asteroide Oumuamua fatta dalla Nasa
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Non è una cometa proveniente dalla Nube di Oort, come inizialmente sostenuto dagli astronomi, ma 1I/2017U1 è un asteroide proveniente da un'altra stella. Almeno, questa è l’ipotesi principale. 

Ribattezzato Oumuamua è stato il primo oggetto estraneo al Sistema solare ad essere chiaramente individuato. Osservato per la prima volta la notte del 19 ottobre 2017 dal telescopio della Nasa PanSTARSS 1, posizionato alle Hawaii, dopo aver viaggiato per milioni di anni nello spazio è entrato nel nostro sistema con una velocità di 95.000 chilometri orari. 

Il suo bizzarro nome, Oumuamua, in lingua Hawaiana significa «primo messaggero che viene da un'altra stella». 

Questo misterioso asteroide è di forma affusolata, molto simile ad un sigaro, con una lunghezza massima di 400 metri e una larghezza di 40. Il suo colore è molto scuro e tendente al rosso a causa dell'irradiazione dei raggi cosmici; la sua composizione è densa e probabilmente rocciosa, senza importanti quantità d'acqua. 

La sua forma sottile e allungata non è certo passata inosservata, creando così la suggestione che questo asteroide sia in realtà un oggetto proveniente da una civiltà extraterrestre

La possibilità di un contatto alieno ha incuriosito anche i ricercatori che hanno così avviato progetti ad hoc per l'Oumuamua. Uno di questi è la Breakthrough Initiatives, finanziata dal magnate russo Yuri Milner, la quale ha avviato dal 13 dicembre un piano di ascolto rivolto all'asteroide, alla ricerca di segnali extraterrestri attraverso un radiotelescopio da 100 metri, con antenne che scandaglieranno l'etere captando qualsiasi segnale radio. 

Questo viaggiatore interstellare sta però proseguendo il suo viaggio e tanto velocemente è giunto a noi, tanto più velocemente se ne sta andando, dopo essere transitato vicino alla Terra a una distanza di circa ottantacinque volte quella esistente tra il nostro pianeta e la Luna. Ora si sta allontanando alla velocità di 315.000 chilometri orari. La sua fuoriuscita dal Sistema solare era già stata prevista poco dopo il suo avvistamento, grazie allo studio accurato della sua orbita e dal sicuro effetto fionda gravitazionale del Sole. 

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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