Italia e Estero

Pressing su Trudeau dai membri del suo partito, dimettiti

epa11619916 Canadian Prime Minister Justin Trudeau speaks during the 'Summit of the Future' being held in advance of this week’s General Debate of the 79th session of the United Nations General Assembly at United Nations Headquarters in New York, New York, USA, 22 September 2024. The Summit of the Future will be held from 22 to 23 September, bringing together world leaders to address critical global governance challenges. The first day of the General Debate will take place on 24 September, during a session which opened on 10 September under the theme 'Leaving no one behind: Acting together for the advancement of peace, sustainable development and human dignity for present and future generations'. EPA/OLGA FEDROVA
epa11619916 Canadian Prime Minister Justin Trudeau speaks during the 'Summit of the Future' being held in advance of this week’s General Debate of the 79th session of the United Nations General Assembly at United Nations Headquarters in New York, New York, USA, 22 September 2024. The Summit of the Future will be held from 22 to 23 September, bringing together world leaders to address critical global governance challenges. The first day of the General Debate will take place on 24 September, during a session which opened on 10 September under the theme 'Leaving no one behind: Acting together for the advancement of peace, sustainable development and human dignity for present and future generations'. EPA/OLGA FEDROVA
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ROMA, 24 OTT - Cresce il pressing dei membri scontenti del partito liberale canadese sul loro premier. I parlamentari hanno dato un ultimatum a Justin Trudeau: decida all'inizio della prossima settimana se vuole rimanere come leader, o dovrà affrontare la prospettiva di una rivolta del caucus. Secondo quanto riferisce il Guardian, il primo ministro ha incontrato i deputati liberali in una riunione a porte chiuse ieri, durante la quale 20 parlamentari - nessuno dei quali membro del gabinetto - hanno chiesto al premier di dimettersi prima di una probabile batosta elettorale alle prossime elezioni. Due decine di legislatori hanno anche firmato una lettera in cui si chiede a Trudeau di prendere una decisione entro il 28 ottobre, senza però dare alcuna chiara conseguenza. I deputati liberali sono 153, il che fa pensare che l''ammutinamento' non abbia ancora un sostegno diffuso. Al suo nono anno da primo ministro, Trudeau è profondamente impopolare e sta affrontando le richieste all'interno del suo partito di dimettersi per evitare un'imbarazzante sconfitta elettorale che potrebbe spingere i liberali a un imbarazzante terzo posto. In base a un recente sondaggio, i conservatori hanno un vantaggio di quasi 20 punti sui liberali al governo. Due elezioni parziali svoltesi durante l'estate hanno dato ai deputati diffidenti un motivo in più per mettere in dubbio il futuro mandato di Trudeau come leader: il partito ha perso il collegio di LaSalle-Émard-Verdun, un distretto che era stato occupato quasi esclusivamente dai liberali per più di 50 anni. Trudeau ha comunque dichiarato di voler partecipare - e vincere - le prossime elezioni federali, che si terranno in qualsiasi momento prima dell'autunno 2025. E, al termine della riunione di mercoledì, le figure di spicco del gabinetto hanno ribadito il loro sostegno al primo ministro. Lo stesso Trudeau si è detto fiducioso: "il partito liberale è forte e unito".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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