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Precipita funivia: si aggrava il bilancio delle vittime

Sarebbero 12 le vittime accertate nell'incidente sul Lago Maggiore. Due bambine ricoverate in gravi condizioni in ospedale.
  • La cabina dell'impianto crollata
    La cabina dell'impianto crollata
  • La cabina dell'impianto crollata
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Si aggrava il bilancio del terribile incidente di oggi sul Lago Maggiore. Sarebbero 12 le vittime accertate per il crollo della cabinovia del Mottarone. Due bambine sono gravi in ospedale.

La cabina è crollata in un tratto boscoso e impervio, dove le operazioni di soccorso non sono facili. Sul posto stanno lavorando i vigili del fuoco del comando provinciale di Verbania, quelli del distaccamento di Gravellona Toce e di Stresa, in azione anche un elicottero dei vigili del fuoco e due del 118. L'impianto aveva riaperto solo ieri, dopo le restrizioni dettate dall'emergenza Covid

Secondo la prima ricostruzione dei fatti sul tragico crollo della funivia a Stresa, la fune dell'impianto si sarebbe staccata a 100 metri prima dell'ultimo pilone che si trova poco sotto la vetta del Mottarone. Qui la funivia corre molto staccata da terra. Non è chiaro quanti passeggeri ci fossero a bordo, la capacità di trasporto è di 40 persone per cabina. La Funivia venne inaugurata ed entrò in servizio il 1° agosto 1970. L'impianto bifune venne suddiviso in due tronconi: da Stresa all'Alpino di 2.351 metri e dall'Alpino al Mottarone di 3.020 metri. 

La funivia del Mottarone collega il Piazzale Lido di Stresa alla vetta della montagna che divide il Lago Maggiore da quello di Orta. Un tratto panoramico della durata di 20 minuti diviso in due tronconi.

La funivia Stresa-Mottarone era stata chiusa nel 2014 e sottoposta a lavori di manutenzione ed era stata riaperta nel 2016. Un'altra lunga chiusura si era verificata alla fine degli anni '90. Nel luglio 2001 si era bloccata, in quel caso nel primo tratto dopo la partenza da Stresa ed stato necessario l'intervento dei soccorritori per portare in salvo una quarantina di turisti.

«A quanto risulta l'intervento straordinario di manutenzione era stato fatto nel 2016, con un finanziamento della Regione, poi c'erano stati gli interventi ordinari. È difficile pensare che questo genere di trasporto venga fatto senza il rispetto delle regole, che in Italia sono stringenti». Lo dice a Tgcom24 Valeria Ghezzi, presidente Anef (Associazione Nazionale Esercenti Funiviari), in merito al crollo della funivia del Mottarone. «Non posso credere che si sia lesinato sulla manutenzione, bisogna approfondire cosa è successo», aggiunge.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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