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Ponte Morandi, Castellucci parlerà in aula entro fine mese

Giovanni Castellucci, ex ad del gruppo Atlantia e della controllata Aspi, a margine dell'udienza odierna del processo per il crollo del Ponte Morandi che vede imputati 58 funzionari e manager di Aspi, Spea, ministero e Provveditorato Opere Pubbliche di Genova, 23 Gennaio 2023. ANSA/LUCA ZENNARO
Giovanni Castellucci, ex ad del gruppo Atlantia e della controllata Aspi, a margine dell'udienza odierna del processo per il crollo del Ponte Morandi che vede imputati 58 funzionari e manager di Aspi, Spea, ministero e Provveditorato Opere Pubbliche di Genova, 23 Gennaio 2023. ANSA/LUCA ZENNARO
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GENOVA, 03 MAR - Giovanni Castellucci parlerà nel processo dove è imputato per il crollo del ponte Morandi nella seconda metà di marzo. L'ex amministratore delegato di Aspi ha ufficializzato oggi la sua decisione di rilasciare dichiarazioni spontanee, anche se per la data precisa occorre attendere la fine dell'esame dei consulenti tecnici di parte che stanno replicando all'integrazione di perizia sulle cause del crollo. Oggi a parlare per primo è stato il professore Andrea Del Grosso, consulente dell'imputato Michele Donferri Mitelli. I periti, secondo Del Grosso, hanno seguito un "evidente bias retrospettivo", una distorsione che parte dall'assunto che si conoscessero i difetti dello strallo della pila 9, che per i consulenti di Aspi non erano invece noti né rilevabili. I periti inoltre, secondo i tecnici di parte, "non hanno considerato tutta la documentazione", hanno fatto "inappropriati riferimenti" ad altri viadotti progettati da Morandi e sono arrivati a "conclusioni basate su ipotesi e congetture irrealistiche o non corrispondenti ai dati di fatto e al sapere tecnico-scientifico". "Non ci sono fenomeni di corrosione rilevanti lungo tutto lo sviluppo dello strallo" ha detto Del Grosso. Al contrario "il fenomeno corrosivo nei cavi primari riguardava una zona estremamente localizzata, di origine certamente endogena e "completamente diverso dai fenomeni rilevati sulle altre due pile 11 e 10". Quel difetto "non era rilevabile attraverso le metodologie di indagine disponibili nel periodo di esercizio del viadotto e nemmeno lo sarebbe attraverso quelle disponibili attualmente". Castellucci, oggi presente in aula, è nel frattempo in attesa dell'udienza che si terrà in Cassazione il 1 aprile per la strage del bus precipitato in una scarpata dal viadotto di Acqualonga, in provincia di Avellino, che provocò 40 morti. In appello l'ex top manager era stato condannato a 6 anni di reclusione. Se la sentenza venisse confermata dalla Suprema Corte andrà in carcere.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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