Italia e Estero

Pompei: assemblea selvaggia lascia i turisti sotto il sole

Il sovrintendente Osanna ha aperto personalmente i cancelli ai visitatori
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Gli scavi di Pompei, uno dei siti archeologici più visitati al mondo, di nuovo sotto i riflettori per episodi negativi, stavolta per un’assemblea sindacale a sorpresa che ha lasciato fuori i turisti. Ne hanno pagato le conseguenze in duemila, che sono rimasti sotto il sole. Così, nel clima arroventato, l’attesa ai cancelli è stata una prova di sopravvivenza soprattutto per anziani e bambini.

Più di tutti erano infuriati i tour operator che non sapevano come spiegare ai loro gruppi il disservizio che stavano subendo. A risolvere il problema ha pensato il sovrintendente Massimo Osanna che, di persona, ha aperto i cancelli.

La protesta dei custodi è stata «un danno incalcolabile» secondo il ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini. Un’azione dettata, rileva qualcuno, dalla necessità di ristabilire il peso della contrattazione sindacale dopo la figuraccia di giovedì, quando, malgrado l’agitazione proclamata per tenere chiusi i cancelli, il soprintendente è riuscito a neutralizzare i sindacati contrattando, con i dipendenti di Ales, la garanzia della custodia. 

Venerdì è stata la seconda volta che Osanna ha aperto in contemporanea con un’assemblea sindacale che avrebbe dovuto paralizzare gli Scavi: stavolta è ricorso addirittura all’aiuto dei funzionari archeologi.

Franceschini accusa i sindacati di avere «vanificato i risultati straordinari raggiunti nell’ultimo anno, che hanno rilanciato l’immagine di Pompei. Non è possibile organizzare assemblee a sorpresa», ha detto il ministro secondo il quale «chi fa così, fa del male ai sindacati, ai lavoratori e fa del male al Paese».

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