Polizia, rischio ritorsione: «Errore fare il nome degli agenti»
«Non si possono escludere azioni ritorsive» nei confronti dei poliziotti e di tutto il personale delle forze dell'ordine in divisa. E' il capo della polizia Franco Gabrielli a segnalarlo in una circolare inviata a tutti gli addetti per invitarli "alla massima attenzione". Gli agenti vengono dunque esortati a intraprendere ogni iniziativa utile per garantire la massima sicurezza e tutela degli uomini in divisa.
Per Franco Maccari, segretario generale del Coisp, Sindacato indipendente di polizia, tuttavia «si sarebbe dovuta tutelare l’identità degli agenti, così come avviene per i militari impegnati all’estero nelle attività di contrasto al terrorismo». «È stata una follia rendere noti i nomi dei poliziotti che la scorsa notte a Sesto San Giovanni hanno fermato il killer di Berlino. C’è infatti il timore che gli agenti, ma anche le loro famiglie, possano subire delle ritorsioni da parte dei terroristi islamici».
A rincarare la dose Gianni Alemanno di Azione Nazionale. «Minniti si dimetta. È veramente una vergogna l'incompetenza e la mancanza di professionalità di un ministro degli Interni che in conferenza stampa svela i nomi e i volti degli agenti di polizia che hanno ucciso l'attentatore di Berlino, espone queste persone a una sicura ritorsione da parte del terrorismo islamico. Di fronte a tutto questo l'unica risposta può essere la richiesta di immediate dimissioni da parte di Marco Minniti che invece di tutelare gli agenti di polizia li espone ai rischi più gravi per mera strumentalizzazione politica».
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