Italia e Estero

Pirati della strada, 308 casi nei primi cinque mesi del 2020

Le vittime sono 28 e 365 i feriti. I dati dell'Osservatorio dell'associazione sostenitori della Polstrada
La Polizia stradale a Bagnolo Mella - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
La Polizia stradale a Bagnolo Mella - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Sono stati 308 gli episodi di pirateria stradale nei primi cinque mesi del 2020, con 28 morti e 365 feriti, nonostante il lockdown. Lo scorso anno gli episodi gravi erano stati 1.129, in aumento rispetto al 2018 del +12,3%, con 115 morti (+3,6%) e 1.335 feriti. 

Sono i dati riferiti dall'Osservatorio Asaps, l'associazione sostenitori della Polstrada, dopo l'incidente di ieri sera a Bagnolo Mella, dove un pirata della strada ha travolto e ucciso una bambina di 9 anni che attraversava la strada sulle strisce; ferita anche la madre.

Nel 2019 l'autore della pirateria è stato identificato nel 53,1% dei casi, percentuale che sale al 70,2% per le piraterie mortali. Nel 15,1% delle piraterie mortali il conducente identificato a distanza di poco tempo è risultato positivo all'alcol o alla droga, o entrambe le tossicità. Nel 16,7% il pirata identificato è risultato essere straniero.

Fra le 115 vittime, 54 erano pedoni e 16 i ciclisti; in 175 episodi è rimasto coinvolto un minore, in 86 incidenti il coinvolto aveva meno di 14 anni; in 71 episodi (11,8%) le protagoniste della fuga erano donne. La regione con il maggior numero di episodi è stata la Lombardia (208), seguita da Campania (120) e Lazio (103).

«Complessivamente abbiamo dati in aumento - commenta il presidente dell'Asaps, Giordano Biserni -. I numeri di questo bieco fenomeno, molto italiano, devono farci riflettere e richiedono una maggiore politica di contrasto. I motivi della fuga? Più o meno sempre gli stessi, la guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti, la paura di perdere la patente e la sempre più frequente "scopertura assicurativa". Chi si dà alla fuga può vedersi aumentata la pena per omicidio stradale e lesioni, da un terzo a due terzi e comunque non può essere inferiore a 5 anni o 3 anni».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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