«Piazza Fontana suscitò un'unità di popolo determinante»
«La strage di piazza Fontana ha interpellato in maniera esigente l'identità della Repubblica, suscitando un'unità di popolo determinante per sconfiggere violenza, terrorismo, eversione. Una riserva di valori etici che fu centrale e seppe porsi a fianco dei familiari delle vittime. Il terrorismo tentò di inserirsi nelle fratture della società per disgregarne le basi: gli italiani non lo consentirono».
Lo scrive il Capo dello Stato Sergio Mattarella in un messaggio nell'anniversario della strage di Piazza Fontana, avvenuta il 12 dicembre 1969 nella Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano, in cui morirono 17 persone e altre 88 rimasero ferite.
«A Milano, in piazza Fontana, cinquantuno anni or sono, fu sferrato un attacco feroce al popolo italiano, alla Repubblica, alla convivenza civile del Paese. Morirono persone inermi, le loro famiglie vennero gettate nel dolore, molti feriti portarono a lungo i segni di quel vile, sanguinario attentato. Vite spezzate al cinico scopo di seminare paura, spingere la opinione pubblica a inseguire una sicurezza purchessia, sottrarre al popolo, con una spirale di violenza, la sovranità duramente conquistata con la lotta di Liberazione, azzerando il patto di cittadinanza che da essa ha avuto origine», è il testo integrale del messaggio del Capo dello Stato.
«Fu tappa di quella strategia della tensione di matrice neofascista, alla quale si aggiunse ben presto il terrorismo sedicente rivoluzionario delle organizzazioni brigatiste rosse - prosegue Mattarella -. A vent'anni dalla Costituzione repubblicana la società italiana comprese che si trattava di un'aggressione alla nostra stessa civiltà, che erano in gioco i valori e i principi del patrimonio comune. Milano - con la sua concorde fermezza democratica - fu di esempio e divenne il paradigma della risposta civile».
«Lavorare per la coesione e la sicurezza, per il rispetto dei diritti dei cittadini, per il superamento dei divari, sono i doveri che avvertono, anche oggi, quanti, nelle istituzioni e nella società civile operano per la libertà e l'unione delle coscienze del nostro Paese», conclude il Capo dello Stato.
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